1. Introduzione
Nell’ambito della protezione dell’adulto, l’assunzione dei mandati di curatela assegnati dall’Autorità Regionale di Protezione (ARP) viene garantita anzitutto dai curatori ufficiali dell’Ufficio dell’aiuto e della protezione (UAP), dai curatori professionisti e dai curatori privati. Da quanto ci risulta, i curatori operanti presso l’UAP sono al momento ripartiti nel modo seguente: tre unità di lavoro a tempo pieno nella regione del Bellinzonese e Valli; due a tempo pieno e una all’80% in quella del Locarnese e Valli; due a tempo pieno, una al 90% e due all’80% in quella del Luganese; due a tempo pieno in quella del Mendrisiotto.
2. I limiti della situazione attuale
Da più parti ormai si lamenta una carenza di curatori ufficiali e, più in generale, di curatori professionisti capaci di gestire con la dovuta prossimità e competenza il costante aumento della casistica soprattutto più complessa. Questo problema, che affonda le radici in una sproporzione eccessiva tra i curatori disponibili e i mandati assunti, comporta in definitiva uno scadimento della qualità della presa a carico e una crescente pressione sulle condizioni d’impiego degli operatori. In questo senso, non mancano le testimonianze che attestano una disponibilità insufficiente degli stessi curatori dell’UAP, i quali si trovano sempre più oberati dal lavoro e con un minore tempo da dedicare alle persone seguite.
3. La nostra proposta
Nell’ottica di destinare al settore delle curatele le risorse necessarie affinché possa svolgere al meglio i suoi compiti, un aumento del numero dei curatori ufficiali dell’UAP appare quindi ampiamente giustificato e imprescindibile. Un potenziamento del servizio risulta tanto più urgente se consideriamo che, a causa delle pesanti ripercussioni dell’emergenza sanitaria, le situazioni di precarietà delle persone più in difficoltà sono andate col tempo ad aggravarsi. La misura andrebbe inoltre incontro al bisogno dei Comuni, i quali sono tenuti a garantire tra l’altro un numero adeguato di curatori professionisti (art. 15 cpv. 2 LPMA). Grazie alla loro formazione e al loro supporto amministrativo, i curatori ufficiali possono assumere infatti un ampio numero di mandati, altrimenti a carico dei diversi curatori attivi a livello comunale.
4. Attuazione
I conti preventivi 2021 del Cantone, alla posizione 226, indicano una uscita del settore curatele e tutele di Fr. 2’564’700.-. La presente Mozione chiede al Consiglio di Stato di prevedere un incremento di spesa di Fr. 280’000.- che – comprensiva di oneri sociali e spese diverse – corrisponderebbe indicativamente a quattro unità di lavoro supplementari (curatori UAP – classe di stipendio 7), per una percentuale lavorativa pari al 320% che si potrà ripartire in funzione delle esigenze nelle quattro regioni dove opera il servizio (ad a titolo di esempio: quattro figure all’80%). Secondo i parametri UAP, è possibile affermare che un tale investimento potrebbe garantire l’assunzione di almeno 160 ulteriori mandati.
Per il Partito Comunista
Massimiliano Ay e Lea Ferrari