Proposta: Il Consiglio federale è incaricato di prendere le misure necessarie affinché l’approvvigionamento di beni e servizi, così come di materiale di consumo, per l’Esercito – tramite Armasuisse – sia organizzato in maniera tale che ai bandi per le forniture possano prendere parte anche aziende di piccola-media dimensione (PMI). Per il raggiungimento di tale obiettivo è fondamentale che i bandi siano sempre pubblicati nelle tre lingue ufficiali e che i quantitativi richiesti siano commisurati alle capacità produttive delle PMI.
Argomentazione: L’esercito consuma annualmente beni e servizi per diverse centinaia di milioni di franchi; dal materiale di consumo quotidiano sulle piazze d’armi, all’abbigliamento che vestono le reclute e i soldati in servizio. Si tratta di grandi quantità di materiale spesso acquistato e distribuito in maniera centralizzata. Negli ultimi anni l’Esercito ha, con successo e apprezzamento generale, promosso progetti concreti per realizzare il maggior numero di acquisti possibile direttamente in Svizzera (ad. es. “L’esercito mangia carne Svizzera”). In questo ambito il potenziale è ancora molto elevato; le PMI sono l’ossatura del tessuto economico nazionale. Spesso la possibilità concreta di rifornirsi in Svizzera, a prezzi di mercato, e quindi di fare lavorare aziende locali è fortemente connessa all’allestimento dei bandi di concorso. Nel rispetto delle regolamentazioni internazionali in materia, sarebbe quindi opportuno che Armasuisse adotti una strategia in materia di allestimento e di pubblicazione dei bandi per la fornitura dei citati prodotti (ad es. abbigliamento, cibo, materiale d’ufficio, materiale tecnico di consumo) che permetta un’effettiva partecipazione a PMI spesso dislocate al di fuori delle grandi regioni industriali dell’Altopiano nelle regioni periferiche. Una tale strategia comporta bandi assolutamente completi nelle tre lingue nazionali e lotti di una dimensione tale da permettere di sottoporre un’offerta anche a PMI con capacità produttive (tempi e quantità) non paragonabili a grossi gruppi internazionali. La quantità di beni da fornire e la tempistica richieste nel bando sono una determinante centrale per la possibilità di sottoporre un’offerta anche da parte di PMI. Lotti di grandi dimensioni e tempi stretti escludono centinaia di PMI capaci di fornire prodotti di alto valore a prezzi di mercato.
Marco Romano
Consigliere nazionale PPD/TI