Lodevole Consiglio di Stato,
l’applicazione della Legge sulle imprese artigianali (LIA) del 24 marzo 2015, entrata in vigore il primo febbraio 2016, sin da subito ha causato nel paese molte discussioni e anche conseguenze materiali (anche con gravi ripercussioni) per numerosi operatori. Per altri aspetti ha pure permesso di far chiarezza su numerosi aspetti non chiari o sommersi dell’imprenditoria artigianale edile cantonale.In effetti, voleva essere una “legge anti padroncini”, ma mi sembra che in realtà sia diventata una legge “anti operatori ticinesi”!In data 21 giugno 2017 sono pure state presentate 4602 firme di cittadine e cittadini che chiedevano l’abrogazione di questa legge e in linea subordinata di far diventare la legge in un semplice elenco sul quale si deve essere presenti per lavorare in Ticino.
Così iniziava la mia interrogazione del 13 dicembre 2017 (205.17) che ha ricevuto risposta da questo Consiglio di Stato in data 28 febbraio u.s. (804/mm/1), elaborato che non intendo commentare e che richiamo ove necessario in quest’atto parlamentare.
Il 20 novembre u.s. il Tribunale Amministrativo cantonale (Tram) ha accolto un ricorso che contestava l’obbligo d’iscrizione all’Albo delle imprese edili. Per voce del Direttore del Dipartimento del Territorio è stato affermato a quel tempo che “non è escluso un passo indietro definitivo nei confronti di questa legge”, ossia che tutto l’impianto legislativo, a nemmeno due anni dalla sua messa in vigore, potrebbe essere caduco.
Il primo marzo u.s. lo stesso Tram ha approvato due ricorsi della Commissione nazionale COMCO, decretando che la legge LIA con il suo Albo viola la legge federale sul mercato interno, criticando in particolare i limiti posti dalla legge come l’obbligo d’iscrizione, la tassa d’iscrizione e la procedura.
In molti riteniamo che la realtà stia evolvendo verso una soluzione definitiva, ma ci chiediamo pure se nello stesso tempo non si aprono nuove problematiche.
Nel caso di sospensione, e/o di un necessario messaggio al Gran Consiglio di abrogazione della legge LIA, restano aperte numerose domande che intendo sottoporre all’Esecutivo.
Date le mie facoltà mi permetto chiedere al Consiglio di Stato quanto segue:
1. Una decisione in merito al mantenimento o abrogazione della Legge LIA è da attendersi a breve? In quali tempi reali? Il messaggio al Gran Consiglio è in preparazione e sarà presentato ancora nelle prossime settimane?
2. Considerata la situazione giuridica che compromette definitivamente l’attività della Commissione di vigilanza LIA e i relativi Uffici di gestione della Legge, questi ultimisaranno invitati a sospendere de facto e immediatamente la loro attività? Con quali conseguenze per il personale occupato e con quali ricadute finanziarie per lo Stato?
3. Considerate altre leggi e organismi esistenti (p.es. “tripartita”)è previsto un decreto ponte per assicurare la continuazione del controllo delle conformità delle Ditte operanti sui cantieri?
4. Il Consiglio di Stato intende proporre delle misure a sostegno delle persone e Ditte che si sono viste messe in difficoltà nell’esercizio della propria professione – si parla di fallimenti – a causa di questa legge illegale?
5. Rispondendo alla domanda no. 3 della mia interrogazione il C.d.S. scrive che le multe comminate in applicazione della LIA sino a fine 2017 sono quantificabili in un importo di franchi 540’000 (380’000 dopo la crescita in giudicato). Questi importi sono stati accantonati considerata la debolezza legale del disposto LIA? Se del caso questi importi saranno restituiti? Chi sarà chiamato a rimborsarli? In che modo e con quali mezzi liquidi?
6. Rispondendo alle domande no. 4 e no. 6 dell’atto parlamentare 205.17 l’esecutivo scrive che le Ditte iscritte nell’Albo LIA sono almeno 3’000 (su 5’200 richieste d’iscrizione) e che gli incassi effettuati sono dell’ordine di franchi 1.9 milioni. Questo importo è servito all’autofinanziamento della Commissione di vigilanza LIA. È giusto dedurre che questo importo è stato totalmente utilizzato per l’esercizio della Commissione e degli organismi che gli fanno capo?Se così non è qual è il risultato contabile della gestione della Legge LIA? Vi sono dei residui a disposizione?
7. Nel caso di abrogazione della Legge LIA è previsto il rimborso delle tasse d’iscrizione e della tassa annuale per il 2016 e 2017? A chi spetta la decisione relativa? Con quali modalità e utilizzando quali importi?
8. In caso di abrogazione della legge quale sarà il futuro delle persone occupate nell’ambito dei servizi derivanti dall’attività della Commissione di vigilanza? Di quante persone si tratta e con quali funzioni? È previsto un piano d’integrazione del personale nei servizi dello Stato o invece saranno semplicemente licenziati?
Per la redazione della presente Interrogazione ho impiegato un’ora.
Nell’attesa di una risposta ringrazio per l’attenzione.
In fede
Germano Mattei, deputato di MontagnaViva
Cavergno, 2 marzo 2018