7 aprile 2019: rinnovo dei poteri politici del Cantone Ticino. MontagnaViva si ripresenta per una nuova politica condivisa della Montagna, delle periferie e delle marginalità. In questi 4 anni solo Germano Mattei ha rappresentato in Gran Consiglio il Movimento, con molta poca incisività, dovuto anche al fatto di non avere i numeri per fare gruppo. La Mobilità lenta in Valle Maggia, una raccolta fondi per aiutare le popolazioni delle zone devastate in Italia nelle Cinque Terre sono di fatto l’operato di Montagna Viva. Il Lupo poi l’ha fatto da padrone nelle sue 22 tra interrogazioni ed interpellanze, 4 mozioni, un’iniziativa parlamentare e una decina di atti diversi di altri parlamentari sottoscritti dall’unico deputato in parlamento. Leggiamo nel comunicato giunto in redazione le seguenti frasi: “Con il rinnovo dei poteri comunali dell’aprile 2012 un timido inizio di politica attiva. È difficile far capire alla nostra gente la necessità di andare contro la statica e deprimente tradizione che non permette il cambiamento: crederci! agire!
Bisogna invertire la tendenza che nonostante le apparenze e i luoghi comuni vede la montagna sempre più in difficoltà: posti di lavoro che spariscono, poche nuove opportunità, giovani che se ne vanno, famiglie in difficoltà, spopolamento inarrestabile, istituzioni che si allontanano sempre più dalla gente! In molti Paesi si è vicini al capolinea!”. Come tutti i partiti e movimenti i temi caldi sono stati focalizzati, ma le soluzioni non vengono visualizzate proprio per contrastare il continuo impoverimento delle regioni rurali.
Termina il comunicato in maniera molto empatica che suscita anche tenerezza:
Con un montanaro abbraccio vi ringraziamo del vostro interesse e della collaborazione! La genziana emblema di MontagnaViva: uno dei più bei fiori delle montagne, ma con una radice molto amara!
Alcuni obiettivi prioritari che potranno essere realizzati con la collaborazione tangibile dei Partiti presenti in Parlamento:
• Istituire il Dipartimento “Montagna”, per una maggiore e nuova attenzione a oltre l’80% del territorio cantonale. Piattaforma di coordinazione interdipartimentale delle legislazioni per la “montagna”, per uniformare i servizi mirati ora suddivisi tra i vari Dipartimenti, armonizzare le attività, azioni e attenzioni per le zone periferiche e di montagna.
• Realizzare il Moltiplicatore comunale uniformato tra un minimo del 85% e un massimo del 100% e creare nel contempo un fondo di solidarietà e di compensazione alimentato con i proventi dei Comuni benestanti con un moltiplicatore inferiore all’80% uguale per tutti i Comuni.
• Con i proventi del 50% del dividendo Banca Nazionale e con il 50% dei canoni d’acqua creare un fondo di solidarietà cantonale per sostenere sgravi fiscali e con l’adozione di misure mirate nella zona di montagna III e IV, finalizzate a favore i giovani sino ai 35 anni e per le famiglie con figli agli studi.
• Salvare le Scuole (infanzia e elementari) nelle periferie suburbane e nelle Valli. Ove necessario completare il numero necessario (5/6 unità) con allievi provenienti dalle zone urbane.
• Conservare i posti di lavoro pubblici e delle regie federali nelle zone periferiche e decentralizzare servizi specifici creando opportunità di lavoro: basta con la centralizzazione dei servizi pubblicie gli smantellamenti nelle Valli! Nel quadriennio ogni Dipartimento decentralizzi un suo Servizio in una Valle del Ticino!
• Dare seguito allo Studio 2017 di Agridea sulle analisi strutturali per la messa in opera di misure di protezione delle greggi, mediante l’approfondimento sulla gestione del 70% degli alpeggi ticinesi non proteggibili e con l’istituzione della figura del “Pastore”.
• Condividere il varo di misure mirate e incisive per la gestione in essere nei prossimi anni della prevedibile evoluzione dei Grandi predatori (lupi, linci, orsi e sciacalli dorati).
• Revisione della legislazione a sostegno del settore primario e per le aziende agricole di montagna in particolare. Analizzare le condizioni di disagio personale e spicologico degli operatori del settore e attuare la diminuzione dei carichi amministrativi e degli oneri per interessi e ammortamenti che opprimono gli investimenti agricoli (prolungare per esempio il periodo dell’ammorzamento dei crediti agricoli).
• Verificare l’inventario delle zone agricole SAC e assicurare la loro assoluta protezione (vedi caso zona Cresciano per nuove Officine FFS!).
• Verificare l’impatto socio, economico e organizzativo nel territorio della problematica recente revisione della Legge sul turismo e dell’impatto negativo delle Tasse turistiche (pauschall case di proprietà) la cui applicazione opprime numerose famiglie ticinesi che ritornano regolarmente e virtuosamente nei loro villaggi di origine e che porta anche a doppie inamissibili tassazioni della proprietà e del suo reddito.
• Rivedere e rendere più flessibile la legislazione e la regolamentazione dei permessi d’esercizio dei ritrovi pubblici, ristoranti di montagna, grotti e capanne.
• Salvare, non solo a parole, i “rustici”, in particolar modo quelli fuori zona. Realizzare urgentemente una “sanatoria mirata” per gli abusi tollerati per decenni dalle autorità cantonali che si erano assunti il compito di gestione del settore.
• Far sì che il Cantone promuova un’iniziativa all’attenzione delle Camere federali per la modifica della Legge federale sul territorio per adattarla alle nostre realtà e esigenze territoriali, oggi equiparate a quelle delle zona d’oltr’alpe: le norme per i “fuori zona” sono uguali per una grande fattoria dell’Oberland sangallese o bernese e i nostri minuscoli “rustici”!
• Che siano varate iniziative che difendano e promuovano il dialetto nelle scuole, nell’amministrazione e nella formazione degli adulti. Che sia promossa la richiesta della conoscenza del dialetto tra i requisiti richiesti nei bandi di concorsi per funzionari di ogni grado nell’amministrazione dello Stato.
• Contribuire a sviluppare nuove forme aggregative che non cancellino le attività e l’interesse dei cittadini nei Comuni aggregati nei nuovi Comuni funzionali. Privilegiare aggregazioni ammnistrative trovando nuove forme di rispetto delle realtà socio aggregative e di conduzione locali.
• Si adotti finalmente l’Abbonamento Arcobaleno a tariffa unica: zona urbana = a zona montana.
• Alle altre forze politiche chiediamo di invitare il Consiglio di Stato di voler organizzare trimestralmente le sue sedute fuori sede, scegliendo alternativamente una località delle nostre Valli e periferie: vivere e conoscere il Territorio e la sua gente!
Volevamo indicarvi il loro sito ma non lo abbiamo trovato!