“Lunedì. Oliver, seduto sui gradini della sua quiescenza sentiva il bisogno di sedersi e di stare seduto. Se pioveva poteva Sedersi con tranquillità per ore, con il sole invece poteva Restare seduto con tranquillità per ore. Per Oliver sedersi non era soltanto deporre il culo su una superficie morta e ferma ma era un egotico lasciarsi alla testa qualcosa. Quel Lunedì sera, quasi pomeriggio, divenne una mattina che doveva stimolare coerenze di soggetti poco consoni al dualismo dello stare seduti. Un signore molto alto e macilento si trovò non per la prima volta a passare di lì dove Oliver fiero nidificava ormai da ininterrotte ore. – “Forse vorrei sapere della tua condizione di Uomo Seduto…” disse il signore ad Oliver – -” Ti guardo spesso tra un sottile sigaro e l’altro, mi affascina la tua staticità. Come fai? Perchè lo fai?” continuò il signore fissando l’uomo seduto. “Solo chi è seduto riesce veramente a masticare l’intenzione cruda di rimanere umilmente in piedi davanti alle idee del proprio sé, evitando così il misoneismo. Stare seduti è bello, stare seduti è lasciare sopra di Te ogni cosa di almeno quaranta centimetri, stare seduti non è come lasciarsi qualcosa alle spalle bensì lasciarsi qualcosa alla testa” rispose Oliver con solita quiescenza. L’altissimo signore sorrise e dopo un momento di riflessione soggiunse con morbida ironia: -” Io sono molto alto, quanto mi ci andrebbe per lasciarmi tutto ‘alla testa’?! Ah! Ah! Ah!” -“Curioso! Forse ti ci va più tempo. Siediti…” disse Oliver, “siediti accanto a me e lascia seduto tutto ciò che oggi di te non c’è. Provaci…” -“Che cosa vuoi dire!?” -” ‘Dire?’ No! assolutamente! Io siedo proprio per non dire. ” rispose Oliver con aria sobbalzata. -“Ho vissuto esperienze che lo stare In piedi mi ha imposto e dopo ha complicato ogni nozione creandomi aguzzi dedali. Adesso sono poltro. Adesso voglio solo sedere accompagnando lentamente il mio corpo ma al contempo cozzare sentendo l’urto fisico e intellettivo. Quando siedi la spina dorsale spinge in alto quello che non riesci più ad essere, portando alla testa quello che vuoi dimenticare, anche se sei così alto. Adesso, sta a te sederti e sta a te poi così restare. Credimi…” replicò Oliver alzandosi con lentezza dai gradini della sua quiescenza sui quali era seduto con ontologia, riacquistando il suo metro e sessanta di impura e ormai dimenticata statura.”
Chi sono:
Sono Francesco e posso dire in breve di cosa mi sono occupato e continuo a occuparmi in forma non retribuita. Ho alle spalle interventi comici-politicamente scorretti (veda la Stand Up americana cattiva e volgare) sui palchi di vari locali Torinesi, con l’avvento del covid mi sono reinventato aprendo un canale Youtube dedicato all’umorismo di quel tipo. Di norma scrivo video che prendono un po’ in giro la società e i loro meccanismi culturali, quindi a gamba tesa con il politicamente scorretto. Non mi sono più occupato di propormi nei locali perché dopo un’attenta analisi ho visto che per molte cose non mi conveniva più. Scrivo parallelamente anche novelle leggere e filosofiche e gliene allegherò qui una. Le aggiungo anche il mio canale youtube se vorrà farci un salto! Sarei aperto ad ogni ridimensionamento dell’umorismo adeguandomi alla necessità.
Ancora grazie per l’ascolto, qui di seguito il mio canale L’HABITAT DEL DISTURBO e in allegato una mia novella.
L’ Habitat del Disturbo – YouTube