L’UDC Ticino è compiaciuta che, attorno alla proposta di introdurre il referendum finanziario obbligatorio per spese oltre un certo tetto (che sarà da definire nell’apposita legge), si sia potuto riunire un comitato di cui fanno parte esponenti di quasi tutti i partiti. L’adesione convinta del partito è dimostrata dall’adesione al comitato d’iniziativa del suo presidente, Piero Marchesi, del suo vicepresidente Alain Bühler, nonché di tutti i suoi parlamentari – Marco Chiesa in Consiglio nazionale, Lara Filippini, Tiziano Galeazzi e Gabriele Pinoja in Gran Consiglio.
In effetti, l’idea di lanciare l’iniziativa popolare era già stata accarezzata dall’UDC cantonale dopo che, il 25 febbraio 2015, il Gran Consiglio aveva respinto un’analoga iniziativa parlamentare di Sergio Morisoli con 34 voti contro 30 e due astensioni. Il fatto che il rapporto di minoranza a favore della proposta – redatto dall’allora deputato Eros Mellini e sostenuto dal PPD Maurizio Agustoni – fosse stato sostenuto da oltre il 45% dei deputati presenti aveva convinto il partito della necessità di sottoporre la proposta al popolo. La cosa venne poi approfondita con i nuovi partner del gruppo parlamentare La Destra (AL, di cui Morisoli era stato artefice dell’iniziativa parlamentare), i quali si sono occupati della stesura del testo e della ricerca del consenso fra gli altri partiti, ricerca che ha portato alla costituzione del comitato promotore apartitico presentato alla stampa il 7 giugno 2016.
Questo sostegno trasversale fa ben sperare per la raccolta delle 10’000 firme necessarie e per la susseguente votazione popolare. L’UDC Ticino – come in passato – farà la sua parte con impegno e convinzione.