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Le ultime news di ETiCinforma.ch

  • L’Economia secondo Amalia; Sintesi della settimana ed evoluzione

    RBoss
    Set 10, 2023
    #fattoreETC, amalia mirante, economia, eticinforma.ch, evoluzione, sintesi
    0

    Tempo di lettura: 8 minuti
    Care amiche, cari amici, buona domenica!

    Apriamo purtroppo la nostra newsletter con la drammatica notizia del terremoto in Marocco che ha causato la morte di migliaia di persone e altrettanti feriti e dispersi. A loro, alle loro famiglie e alle persone che sono in attesa di informazioni da parte dei loro parenti e amici, un caro e forte abbraccio.

    Sintesi della settimana ed evoluzione

    La nostra informazione domenicale dell’Economia con Amalia comincia dando un’occhiata a quanto sta succedendo nell’Unione Europea. In queste settimane sono tanti i temi che stanno tenendo banco. Da una parte c’è chi vorrebbe ampliare entro il 2030 il numero di paesi aderenti alla comunità permettendo un allargamento verso est. Dall’altra parte c’è chi risponde che prima di accettare nuovi Stati è necessario rivedere le regole del gioco e trovare una maggiore coerenza interna, soprattutto alla luce delle recenti tensioni con Polonia e Ungheria in relazione al tema dell’immigrazione. Si discute anche di finanze pubbliche. Dopo un periodo di sospensione del patto di stabilità necessario per dare risposta alla pandemia, c’è chi oggi preme per un ritorno alla normalità. Ricordiamo che nell’Unione Europea vige la regola che il rapporto tra il debito pubblico e il prodotto interno lordo (PIL) deve essere al massimo del 60% e quello tra il deficit annuale e il PIL al 3%. Fino a qualche settimana fa si parlava della possibilità di definire i paesi dell’Unione Europea in tre categorie a seconda del loro livello di debito pubblico: basso (inferiore al 60%), moderato (tra il 60% e il 90%) e alto (oltre il 90%). Nel nuovo patto si prevede un monitoraggio e l’implementazione di misure di correzione per i paesi più indebitati, quindi una loro perdita di autonomia. Come immaginabile questa riforma che vede nei paesi fortemente indebitati anche l’Italia, la Grecia, e la Francia è stata riposta nel cassetto. Forse più che sui dettagli legati alle finanze pubbliche, ora l’Unione Europea dovrebbe lavorare per diventare finalmente il terzo polo in termini di produzione, scambio, innovazione, forza militare rispetto ai due blocchi ancora vivi e rappresentati da Stati Uniti da una parte e paesi asiatici dall’altra.

    E torniamo a parlare di inflazione. In Italia è stato firmato l’accordo definito “patto salva-spesa”. Il governo e le associazioni dell’industria alimentare e dei beni di largo consumo hanno accettato di sottoscrivere un accordo che ha come obiettivo il contenimento dei prezzi dei beni di prima necessità. Questa sorte di carrello della spesa dal 1 ottobre sarà venduto a prezzi calmierati. L’azione è stata definita “trimestre anti inflazione”. Oltre alle aziende distributrici sono state coinvolte nel processo anche le aziende produttrici. Da parte del governo non ci sarà nessuna imposizione nella scelta dei prodotti che potranno essere marchiati con un bollino tricolore; saranno gli stessi produttori e distributori a valutare che cosa vendere a un prezzo più basso. Non sappiamo quali saranno i benefici reali di questa misura. Certo è che anche in Italia l’aumento dei prezzi ha ridotto enormemente il volume degli acquisti (-4.5% nel mese di luglio su base annua) causando nel contempo un aumento per la spesa (+2.7%). Si consuma di meno e si spende di più. Le associazioni dei consumatori sono piuttosto scettiche verso queste misure ritenendo che si tratti di marketing politico. Vedremo nei prossimi mesi se effettivamente i consumatori avranno avuto dei benefici sui prezzi dei beni di prima necessità. Nessuno ha dubbi sul fatto che l’inflazione rimanga ancora un problema su cui vigilare. E speriamo che anche in Svizzera qualcuno si muova per siglare accordi simili soprattutto nel campo della sanità, dell’energia e degli affitti.

    Ed è proprio l’inflazione che fa tornare la voglia di applicare soluzioni passate. Così in più paesi, tra cui gli Stati uniti, e da più personalità si invoca l’idea di rendere stabili le valute. Ma facciamo un passo indietro. All’inizio della nostra storia sabbiamo imparato a scambiare i beni direttamente tra di loro, quindi con il baratto. Nel tempo si è compreso che era necessario avere un’unità di scambio che facilitasse il commercio e così sono nate le monete. In principio il valore della moneta era direttamente proporzionato alla quantità di oro o argento che contenevano. Con il tempo e con la necessità di effettuare molti più scambi non è stato più possibile coniare così tante monete e così si è deciso che comunque il valore dovesse rimanere agganciato a qualcosa di reale e stabile (tecnicamente il termine è ancorato). Fino agli anni 30 del ventesimo secolo la moneta stampata doveva poter essere convertita in oro (Gold Standard). Questo sistema fu sostituito nel 1944 con il Gold Exchange Standard che oltre all’oro prevedeva l’ancoraggio anche ad altre valute (prima fra tutte il dollaro). È il 1971 quando l’allora presidente americano Nixon annuncia la fine di questo sistema. Da allora molte volte si è pensato di tornare a un sistema di ancoraggio. Oggi diversi ripropongono questa possibilità per togliere potere alle banche centrali e chiedono di ancorare la moneta al prezzo delle materie prime e addirittura ai Bitcoin. Insomma come sempre anziché puntare a soluzioni nuove, si guarda al passato con una certa nostalgia.

    E un po’ di nostalgia per i risultati passati l’abbiamo provata quando abbiamo scritto il nostro articolo settimanale “Svizzera: il PIL stagna, la disoccupazione sale”. Non è ancora il momento di fare drammi, ma è innegabile che l’andamento economico internazionale e gli aumenti dei tassi di interesse stanno esercitando un certo effetto anche sulla situazione economica svizzera. Il PIL del II trimestre di quest’anno è rimasto stabile, mentre gli ultimi dati della disoccupazione mostrano un piccolo aumento. Al di là della stagionalità, bisogna comunque rimanere vigili.

    Trovate qui gli articoli della settimana

    Svizzera: il PIL stagna, la disoccupazione sale

    Se vi siete persi gli articoli delle scorse settimane, eccoli: ​

    UBS e Credit Suisse: ogni posto di lavoro conta
    La carne? Solo per ricchi
    Perché la lotta all’inflazione ci alza l’affitto (e altre spese)
    Previsioni economiche: nuvole all’orizzonte

    120 secondi
    Non avete voglia di leggermi? Nessun problema: potete guardarmi e ascoltarmi. Trovate i mini video di spiegazione qui e su Instagram (qui).

    TikTok
    E che dire delle pillole di economia di un minuto su TikTok? A voi il giudizio! Trovate “L’economia con Amalia” (AmaliaMirante555) qui: https://vm.tiktok.com/ZMdg6eHsb/

    L’Economario – il vocabolario di economia
    Vi ricordiamo che il nostro vocabolario di economia vi spiega in parole molto semplici, temi apparentemente complessi e soprattutto perché sono importanti nella nostra vita di tutti i giorni. Inflazione, PIL, consumi, commercio estero, disoccupazione: temi in apparenza complessi che vengono spiegati con parole semplici.

    Ascoltami
    Ma sapete che trovate “L’economia con Amalia” anche su Spotify? Cliccate qui! E se non avete accesso a questa piattaforma, nessun problema: potrete ascoltare la versione audio in fondo agli articoli scritti sul sito. Qui sotto gli ultimi.

    Svizzera: il PIL stagna, la disoccupazione sale
    UBS e Credit Suisse: ogni posto di lavoro conta
    La carne? Solo per ricchi
    Le banche centrali e il dilemma dell’inflazione
    Previsioni economiche: nuvole all’orizzonte

    In attesa di quello che ci riserverà l’economia la prossima settimana, vi auguro una splendida domenica!

    Un caro abbraccio,

    Amalia Mirante
    L’economia con Amalia by Amalia1978

Associazione ETC

Associazione ETC: un’associazione che è editrice del proprio giornale di informazione online www.eticinforma.ch (dallo storico www.ch-ti.ch – 11.04.2006) e pure del bimestrale cartaceo ETiCinforma Paper (numero zero apparso l’11 settembre 2016), che si occupa, tra le altre attività, anche di comunicazione, relazioni pubbliche, organizzazione come promozione di eventi. Una delle nostre specializzazioni è l’attività di ufficio stampa, di PR, di agenzia fotografica (anche per eventi come matrimoni, cerimonie, ecc.). Collaboriamo con molti media.

Promuoviamo molti progetti a valenza sociale e di solidarietà sul territorio a favore dei meno favoriti. EUREKA per il tuo benessere e RiGnam sensibilizzazione contro lo spreco alimentare.  Ogni due anni Incontro Gastronomico “Al nos mangee…” per valorizzare la Spampezia. IPSI è un progetto dopo Covid che tende a sostenere i piccoli commerci, artisti ed artigiani. Anche il Patrocinio in questioni dedicate ai consumatori a favore degli stessi e non solo è un tema di enorme interesse da parte di ETC. Per le vostre questioni e rivendicazioni, noi di ETC vi patrociniamo.

Prendiamo molto seriamente la tutela dei vostri dati personali e confidenziali, se richiesto ne tuteliamo la vostra privacy

 

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ROBERTO BOSIA
Presidente Associazione ETC e Direttore ETiCinforma.ch
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