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Care amiche, cari amici, buona domenica!
Prima cosa tantissimi auguroni a tutti i papà! Oggi sarà una bella giornata di festa per i papà e per i figli e le figlie che avranno la fortuna di stare insieme. Nel cantone Ticino ci sono ancora alcune feste ed eventi tradizionali come la sagra di San Giuseppe a Ligornetto, la festa del Papà a Sant’Antonio o la distribuzione dei tortelli di San Giuseppe a Solduno, Ronco Sopra Ascona e Magadino. Ma anche se trascorrete la giornata a casa, andrà bene lo stesso: la fortuna è quella dello stare insieme. E a chi il papà non lo ha vicino, il mio grande abbraccio.
Sintesi della settimana ed evoluzione
La nostra informazione domenicale dell’Economia con Amalia, inizia con uno sguardo alla situazione internazionale per quanto riguarda l’andamento dei prezzi. I dati pubblicati la settimana scorsa sembrano confermare una certa stabilità nel fenomeno inflattivo, anche se purtroppo i livelli dei prezzi si mantengono ancora elevati. Per esempio il dato degli Stati Uniti si conferma in febbraio al 6% su base annuale (dal 6.4% del mese precedente), quello francese al 6.3% (6% il mese precedente) e quello italiano al 9.1% (in discesa rispetto al 10% di gennaio). Il dato dell’Eurozona (che ricordiamo rappresenta i 20 paesi dell’Unione Europea che hanno adottato la moneta unica, l’euro) si è confermato all’8.5%, leggermente in riduzione rispetto all’8.6% del mese precedente. Proprio alla luce di questi dati la Banca Centrale Europea (BCE) ha deciso un ulteriore aumento dei tassi di interesse di 0.5 punti base portando il tasso di rifinanziamento al 3.5%. La decisione della Federal Reserve americana (FED) è prevista la prossima settimana, come pure quella della nostra banca nazionale. Nel caso degli Stati Uniti, tuttavia gli analisti ritengono che la crisi del settore finanziario peserà maggiormente sulle decisioni della FED che dovrebbe quindi aumentare il tasso “solo” dello 0.25%.
E proprio la crisi finanziaria sta agitando anche la Svizzera. In queste ore si stanno decidendo le sorti di Credit Suisse, la seconda banca più importante in Svizzera. Ma andiamo con ordine. Negli ultimi 10 giorni abbiamo assistito al fallimento di due banche negli Stati Uniti, la Silicon Valley Bank e la Signature Bank. Nel primo caso si tratta di una banca specializzata in investimenti nelle start up innovative e del settore tecnologico. In questi anni di politiche monetarie espansive i depositi in questi settori sono aumentati notevolmente. Purtroppo le condizioni economiche sono cambiate e così per rispondere all’aumento importante dell’inflazione, anche le banche centrali hanno dovuto modificare la loro politica monetaria e aumentare i tassi di interesse per frenare la domanda. Non a caso abbiamo purtroppo letto delle migliaia di licenziamenti in grandi aziende come Meta, Twitter, Google e tante altre. Questo è stato il primo colpo a questa banca. In aggiunta pare che i depositi dei clienti fossero in maggioranza superiori alla garanzia dello Stato di rimborso che negli Stati Uniti è fissata in 250 mila dollari (circa 230 mila franchi; in Svizzera lo Stato garantisce 100 mila franchi). Questo significa che se voi avete più di 250 mila dollari in deposito e la vostra banca inizia a dare segnali di instabilità, correrete a prelevare i vostri depositi. E così si genera la famosa corsa agli sportelli che causa il fallimento di una banca. Molti di voi conoscono i meccanismi, ma per altri precisiamo, in maniera un po’ semplice, che il fallimento dipende dal fatto che le banche non tengono i nostri risparmi in contanti, li investono. Questo implica che se tutti noi andiamo a ritirarli nello stesso momento la banca dovrà dire che non ce li può dare e quindi dichiarare fallimento.
Ma il problema non finisce qui. Le banche sono spesso in affari tra di loro, quindi se una si ammala contagia anche le altre che hanno affari in comune. Questo è quanto è accaduto alla seconda banca, Signature Bank. Ma il sistema finanziario è strettamente collegato anche con le imprese, quindi il rischio è che il fallimento delle banche causi problemi anche alle aziende. Per evitare quanto accaduto nel 2008 con la crisi finanziaria negli Stati Uniti le autorità sono intervenute immediatamente garantendo il rimborso dei depositi nella loro interezza (quindi anche dei depositi superiori ai 250 mila dollari). Così hanno dissuaso i clienti dal fuggi, fuggi dalle banche e impedito, almeno per il momento, l’inizio di una crisi ancora più grande. Nel frattempo, purtroppo, la situazione di Credit Suisse di cui avevamo parlato qualche settimana fa si è ulteriormente aggravata al punto tale da necessitare l’intervento statale. Nel momento in cui scriviamo si stanno decidendo le sorti di questa gloriosa banca. Probabilmente Credit Suisse o una parte di essa dovrebbe essere acquistata da UBS che però chiede alla Confederazione una garanzia di circa 6 miliardi di franchi. Le altre ipotesi di cui si parla sono una possibile acquisizione congiunta con altri istituti finanziari o uno scorporo delle attività. In ogni caso, comunque andrà sarà un brutto colpo per la nostra nazione e per il benessere di tutti noi. Alle migliaia di famiglie coinvolte in questa triste vicenda vada la nostra massima solidarietà e vicinanza.
E di ciò che accadrà quest’anno e il prossimo ci siamo occupati nel nostro articolo settimanale “Che tempo farà quest’anno? Ecco le previsioni economiche”. La Segreteria di Stato dell’Economia (SECO) nella sua ultima analisi prospetta un rallentamento della crescita del prodotto interno lordo (PIL) per quest’anno che tuttavia dovrebbe chiudere in positivo (+1.1%). A mantenere positiva la crescita saranno i consumi privati, gli investimenti in macchinari e le esportazioni. Su quest’ultima voce nutriamo un po’ più di dubbi, data anche la situazione internazionale che sembra mostrare un certo rallentamento. Speriamo di sbagliarci.
Trovate qui gli articoli della settimana
Che tempo farà quest’anno? Ecco le previsioni economiche
Se vi siete persi gli articoli delle scorse settimane, eccoli:
8 marzo: perché
Svizzera, le cose sono andate bene, ma non benissimo
Frontalieri: perché il problema è peggio di quanto pensate
Le previsioni per il Ticino
Credit Suisse perde, UBS vince
120 secondi
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L’Economario – il vocabolario di economia
Vi ricordiamo che il nostro vocabolario di economia vi spiega in parole molto semplici, temi apparentemente complessi e soprattutto perché sono importanti nella nostra vita di tutti i giorni. Inflazione, PIL, consumi, commercio estero, disoccupazione: temi in apparenza complessi che vengono spiegati con parole semplici.
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8 marzo: perché
Svizzera, le cose sono andate bene, ma non benissimo
Le previsioni per il Ticino
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Tesoro mi si sono allargati i ragazzi”. La Coca Cola cresce e torna al mezzo litro
In attesa di quello che ci riserverà l’economia la prossima settimana, vi auguro una splendida domenica!
Un caro abbraccio,
Amalia Mirante
L’economia con Amalia by Amalia1978