Care amiche, cari amici, buona domenica!
Anche oggi il sole splende caldo. Proprio come domenica scorsa, quando Lugano si è tinta di rosa per la camminata organizzata dalla Clinica Sant’Anna. Donne, uomini e bambini hanno camminato insieme per la prevenzione, la ricerca e la cura del cancro al seno. La solidarietà non finisce qui. Il 23 settembre sempre nel nostro Cantone sarà organizzata una cena diffusa di beneficienza. Pagando 150 franchi per un menù di alto livello offerto in diversi ristoranti potrete donare la metà del ricavato all’associazione Anna dai capelli corti, nata attorno al Centro di Senologia della Svizzera italiana (www.annadaicapellicorti.ch). Questo gruppo si occupa delle pazienti colpite da tumore al seno prima dei 50 anni accompagnandole durante questo duro percorso. A tutte le donne e famiglie che stanno affrontando questa lotta il mio abbraccio più grande.
Sintesi della settimana ed evoluzione
Apriamo la nostra sintesi settimanale segnalando che anche la Banca Centrale Europea (BCE) questa settimana visto il miglioramento della situazione economica (PIL) ha deciso di ridurre gli acquisti di obbligazioni pubbliche. Ricordiamo che nel marzo del 2020 la BCE aveva deciso di rispondere alla crisi del Covid-19 con un piano di acquisto di debito pubblico su due anni per un valore di 1.85 trilioni di euro. È una cifra talmente grande che non riusciamo neppure a immaginarcela. Sappiamo che quando si affronta una crisi è necessario che lo Stato spenda di più: a differenza di quello che saremmo tentati di pensare, non è possibile semplicemente stampare moneta. In effetti, la moneta deve avere un valore, una contropartita reale, se no si arrischia di generare iperinflazione (qui trovate i dettagli), ossia una situazione in cui si vive un continuo ed elevatissimo aumento dei prezzi che destabilizza totalmente l’economia e una nazione, portandola anche al fallimento. Le storie recenti di Argentina e Venezuela ne sono un esempio. Per evitare questi disordini lo Stato emette delle obbligazioni che sono dei prestiti. Questi di solito durano più anni e danno un tasso di interesse. Capiamo subito che se avete bisogno di denaro perché siete in un momento delicato (come può essere una crisi pandemica mondiale) gli altri se ne approfitteranno chiedendovi un tasso di interesse più alto, anche perché vivete in una situazione di rischio. Per evitare questo problema, la Banca Centrale Europea (come molte altre banche nazionali) ha garantito l’acquisto delle obbligazioni con tassi di interesse piuttosto bassi. Naturalmente quando non è più necessario lo Stato deve fare un passo indietro e non andare avanti a creare deficit e debito pubblico (qui trovate i dettagli).
E di banche, ma non nazionali, si è parlato questa settimana all’assemblea dell’Associazione Bancaria Ticinese (ABT) che ricordiamo quest’anno compie ben 101 anni. Molti gli ospiti presenti e diversi i temi affrontati. L’incontro si è aperto con un bel filmato che ha raccontato in pochi minuti la storia del settore finanziario ticinese. Così si è partiti dai suoi esordi nella seconda metà dell’Ottocento quando vennero creati in Ticino i primi istituti bancari, passando attraverso la nascita delle grandi banche e di quella della Banca dello Stato per poi arrivare ai giorni nostri non dimenticando di essere divenuti la terza piazza finanziaria svizzera. Non sono mancate le rievocazioni degli errori e degli scandali, senza tuttavia giustamente, limitare a questi la nostra identità. Ricordiamo il ruolo primario che ha giocato questo settore durante la crisi pandemica elargendo i crediti necessari in maniera snella e rapida e quindi fornendo all’economia e ai cittadini la liquidità di cui il sistema necessitava. Magari vi ricordate che mentre quasi tutte le persone erano in lockdown e non lavoravano i vostri figli, vostra moglie o i vostri papà occupati in banca andavano avanti tra mille difficoltà legate anche alla riorganizzazione digitale del lavoro a svolgere il loro lavoro facendo pure gli straordinari. Vero che il meccanismo si fondava sulla garanzia dello Stato, quindi era più semplice, ma questo non toglie che qualcuno materialmente dovesse eseguire le attività. Oggi il settore che rappresenta ancora quasi 5’500 posti di lavoro qualificati e 39 istituti (dati 2019) è confrontato con importanti sfide. Tra queste il mancato riconoscimento dell’accesso al mercato italiano più volte promesso nell’ambito delle trattative bilaterali, ma che non sembra ottenere il giusto peso da parte di Berna che è chiamata a negoziare in nome dell’intera nazione.
In aggiunta, come tutti i settori, un altro tema di attualità è quello della sostenibilità non solo economica delle proprie attività, ma anche sociale e ambientale. In questo senso il settore potrà sicuramente sostenere e contribuire ad accelerare i cambiamenti che già sono in atto nell’economia produttiva.
E di economia produttiva e reale sarebbe meglio che si occupassero le autorità di El Salvador anziché tentare esperimenti molto pericolosi con le criptovalute. Abbiamo più volte parlato dei limiti di queste monete virtuali e dei pericoli che possono rappresentare. El Salvador è stato il primo Paese ad attribuire un corso legale al Bitcoin disinteressandosi totalmente del fatto che la sua enorme volatilità è al momento il limite più grande nel riconoscerla una moneta. In questo gli esperti sono unanimi: adottarla come moneta nazionale può portare instabilità e caos monetario. Ciò che è già avvenuto nel primo giorno della sua adozione: la quotazione della moneta virtuale è sceso del 17%. Questo ha portato il valore dei 400 bitcoin comperati dal governo salvadoriano da 21 milioni di dollari a 18. Non male per una nazione che dovrebbe preoccuparsi principalmente della povertà diffusa su larga scala e dello sviluppo di un paese che vive ancora principalmente di agricoltura. E così molti sono i manifestanti che sono scesi in piazza per criticare l’operato del governo. Governo che ha risposto provocatoriamente per voce del suo presidente Nayib Bukele, dicendo, che al contrario, questa caduta del prezzo ha consentito l’acquisto di altri 150 bitcoin con un prezzo più basso.
E di prezzo bassissimo ma del lavoro si è parlato questa settimana in Ticino dove il caso di tre aziende del settore industriale del mendrisiotto ha fatto scalpore. In nome di una presunta contrattazione collettiva svolta con un sindacato di cui poco si sa, le tre imprese propongono ai propri collaboratori, principalmente frontalieri, lo stipendio orario di 16 franchi (oltre altre condizioni davvero discutibili). Questo accordo, almeno per il momento, dovrebbe permettere alle aziende di non pagare il salario minimo di 19 franchi previsto a livello cantonale e che entrerà in vigore a breve. Insomma, fatta la legge, trovato l’imbroglio. Di questo tema e dell’assoluta fragilità del mercato del lavoro ticinese, torneremo a occuparci la prossima settimana.
Questa settimana invece ci siamo occupati dell’introduzione della certificazione obbligatoria negli spazi chiusi anche in Svizzera. In Certificato Covid: la “spinta gentile” verso il vaccino spieghiamo quali sono i diversi bisogni che gli individui soddisfano con il consumo dei differenti beni. In questo senso, mettendo un limite alle possibilità di socializzazione e di relazione, si “spinge” in maniera gentile il cittadino a compiere l’atto della vaccinazione (proprio come l’elefante della nostra foto). Sulla teoria degli incentivi e degli stimoli e in generale sull’economia comportamentale sono stati attribuiti gli ultimi premi Nobel, tra cui quello a Richard Thaler di cui abbiamo parlato nel nostro articolo. Prima di lui, però, secondo me c’era già arrivata Mary Poppins, quando cantava “con un poco di zucchero, la pillola va giù”…
Trovate qui gli articoli della settimana:
Certificato Covid: la “spinta gentile” verso il vaccino
Se vi siete persi gli articoli delle scorse settimane li trovate qui:
Lavorare di meno, produrre di più e guadagnare uguale
Vacanze tra piadine e Merlot
Metti due giovani, tanta voglia di fare e l’obiettivo di un’economia migliore
Ciao Marco
120 secondi
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L’Economario – il vocabolario di economia
Vi ricordiamo che il nostro vocabolario di economia vi spiega in parole molto semplici, temi apparentemente complessi e soprattutto perché sono importanti nella nostra vita di tutti i giorni. PIL, consumi, commercio estero, disoccupazione: temi in apparenza complessi che vengono spiegati con parole semplici.
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Certificato Covid: la “spinta gentile” verso il vaccino
Lavorare di meno, produrre di più e guadagnare uguale
Vacanze tra piadine e Merlot
Metti due giovani, tanta voglia di fare e l’obiettivo di un’economia migliore
In attesa di quello che ci riserverà l’economia la prossima settimana, vi auguro una splendida domenica!
Un caro abbraccio,
Amalia Mirante
L’economia con Amalia by Amalia1978
. Taverne, CH 6807 Switzerland