Il 22 aprile è stata celebrata la giornata della Terra, Earth Day. Le Nazioni Unite hanno istituito questo giorno per celebrare l’ambiente e la salvaguardia della Terra. Quest’anno accanto alle consuete manifestazioni organizzate principalmente da organizzazioni non governative si è affiancato un summit indetto dal presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. A questo incontro virtuale sul clima hanno partecipato 40 capi di Stato. Erano presenti i 17 Paesi responsabili di oltre l’80% delle emissioni di gas serra. Biden ha annunciato che gli Stati Uniti ridurranno entro il 2030 tra il 50% e il 52% delle loro emissioni rispetto al 2005. Comprendiamo bene quanto questi proclami rendano in popolarità, ma segnaliamo che l’obiettivo annunciato in precedenza di ridurre le emissioni del 25% entro il 2025, è ben lontano dall’essere raggiunto. Ci auguriamo ora che, aldilà dei vantaggi elettorali, questi buoni propositi siano affiancati da misure serie che consentiranno di raggiungere gli obiettivi. I presidenti cambiano, gli obiettivi diventano sempre più ambiziosi, ma di misure concrete per raggiungerli neanche l’ombra.
Sempre in tema ambientale segnaliamo che la città di New York ha nuovamente fatto causa alle grandi aziende produttrici di petrolio per aver truffato i consumatori nascondendo l’impatto delle loro attività sui cambiamenti climatici. Dal canto loro le aziende rimandano al mittente le accuse, rispondendo che una causa simile è già stata giudicata priva di valore legale e soprattutto come stia ai governi mettere in atto politiche a salvaguardia dell’ambiente a cui loro stesse si possano adeguare. Insomma, lo scaricabarile va avanti.
Come avanti va la crisi del settore bancario in Spagna. Questa settimana il gruppo bancario Bbva ha annunciato il licenziamento di oltre 3’800 persone (16% dei collaboratori) e la chiusura di 530 filiali (il 21%). Ma questo è già il terzo annuncio in poco tempo. Alcuni giorni prima CaixaBank aveva annunciato il licenziamento di 8’300 persone, quasi il 20% dell’organico e la chiusura di oltre 1’500 filiali (circa il 27% del totale). Questo passo era avvenuto in seguito dell’assorbimento di un’altra banca (Bankia) che tra l’altro aveva ricevuto aiuti pubblici per 24 miliardi. Ma la crisi del settore era cominciata già in dicembre con l’annuncio di Santander: 3’600 licenziamenti e chiusura di oltre 1’000 filiali. Insomma in Spagna è in atto un ridimensionamento del settore che potrebbe avere ripercussioni importanti anche nel resto dell’Europa.
E anche l’Europa calcistica non è stata al sicuro questa settimana. Dodici squadre tra le più ricche e importanti d’Europa hanno deciso di fondare un torneo alternativo a quelli ufficiali della UEFA (Union of European Football Associations). L’dea era che dovessero prendervi parte 15 squadre “elette” e 5 altre risultanti da una selezione. Insomma, una cosa tra ricchi. Dati gli enormi interessi in gioco e data la possibilità di perdita di potere, la UEFA si è mossa immediatamente interpellando persino capi di Stato che sono arrivati a minacciare le squadre di intervenire attraverso leggi specifiche. Certo, anche i tifosi non hanno apprezzato, ma i loro interessi non sono stati sicuramente quelli preponderanti. Anche perché se così fosse, i prossimi mondiali non si giocherebbero in autunno in Qatar. Ad ogni modo, la nuova Super Lega, non ha nemmeno sentito il fischio di inizio.
Infine, segnaliamo che l’Accordo Quadro tra Svizzera ed Europa è giunto probabilmente al capolinea. Ma dedicheremo un articolo specifico al tema nei prossimi giorni.
Sul fronte degli aggiornamenti di temi già trattati, vi informiamo che il Bitcoin qualche giorno fa ha toccato il valore più basso dall’8 marzo attestandosi sotto i 49 mila dollari, mentre la FINMA (che è l’autorità di vigilanza indipendente del mercato finanziario svizzero) ha avviato un procedimento di controllo su quanto accaduto di recente a Credit Suisse in relazione al caso Archeghos.
E noi questa settimana abbiamo spiegato la teoria keynesiana che è fatta sì di spesa pubblica nel momento del bisogno, ma anche di risparmi nel momento di crescita economica. Questa seconda parte è quella che piace meno alla classe politica per ovvie ragioni elettorali e quindi ecco spiegate finanze pubbliche e debiti fuori controllo.
Infine ci siamo dedicati all’importanza per le economie delle esportazioni, che fortunatamente nel caso svizzero mostrano segni di ripresa e livelli pre-crisi
L’Economario – il vocabolario di economia
Vi ricordiamo che il nostro vocabolario di economia vi spiega in parole molto semplici, temi apparentemente complessi e soprattutto perché sono importanti nella nostra vita di tutti i giorni. PIL, consumi, commercio estero, disoccupazione: temi in apparenza complessi che vengono spiegati con parole semplici.
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In attesa di quello che ci riserverà l’economia la prossima settimana, vi auguro una splendida domenica!
Un caro abbraccio,
Amalia Mirante
L’economia con Amalia
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