L’APUS, (Associazione Protezione Uccelli Selvatici) che dal 2013 offre un servizio gratuito alla comunità rispondendo alle richieste della popolazione per quanto riguarda la protezione dell’avifauna indigena, si trasforma e diventa fulcro d’informazione ed educazione continuando nelle attività didattiche e di sviluppo ambientale.
Dopo essersi fatta le ossa sul campo con piú di 7100 individui soccorsi e curati in 7 anni di attività, e dopo la recente esperienza di quest’anno con mancanza di volontari e fondi, si è arrivati a una decisione importante. Quest’estate l’associazione ha dovuto svolgere turni di lavoro con picchi di 17 ore giornaliere, quindi ci si è accorti che la domanda è in continua crescita e che le risorse non sono piú sufficienti per continuare a sostenere il lavoro del Centro di cura e riabilitazione per uccelli selvatici. A fine ottobre 2019 APUS ha previsto la chiusura del servizio di picchetto telefonico e del Centro operativo, con il progetto di riorganizzare l’attività.
D’ora in avanti l’associazione si dedicherà totalmente alla sensibilizzazione e all’informazione del pubblico attraverso la diffusione di nozioni sulla protezione dell’avifauna (servizio di consulenza, messa a disposizione di materiale informativo, social network e sito web, organizzazione di attività didattiche). Un aspetto chiave del lavoro dell’associazione sarà continuare a fornire delle informazioni su come comportarsi in caso di ritrovamento di un uccello selvatico in difficoltà tramite i suoi canali divulgativi. L’APUS continuerà ad offrire consulenza e sostegno per la protezione e l’incremento dei luoghi di nidificazione nell’ambiente urbano.