Di certo quest’anno è l ‘anno peggiore della gestione Lombardi. Per molti motivi e non solo per quelli prettamente sportivi. Da anni si assiste a continue promesse mai mantenute. La pista nuova doveva partire subito e poi si è chiesto alla Lega di concedere un anno di attesa e i finanziamenti sembra non ci siano tutti. A inizio stagione mai proclama così entusiasta fu lanciato dal presidentissimo: quest’anno abbiamo la migliore squadra degli ultimi dieci anni. Altra promessa disattesa, forse è la peggiore di ogni tempo la squadra di quest’anno. Altra promessa fatta verso i giovani che posteggiati a Biasca per giocare sarebbero stati presi nella prima squadra per inserirli lentamente. Altra promessa disattesa vuoi perché l’allora allenatore Kossmann non aveva capito nulla del DNA dei leventinesi e vuoi perché non ci credeva. I giovani sono stati presi nelle ultime tre partite, perse salvo l’ultima, ma con prestazioni lusinghiere anche per un debuttante come Trisconi andato in rete per la prima volta. Altri giovani potrebbero essere utilizzati ma sono posteggiati, per andare a prendere dei “brocchi” con licenza B, come se i soldi non fossero un problema. Prezzi di entrata e delle consumazioni più care della Svizzera a fronte della pista peggiore (parliamo di sicurezza e logistica non di storia) della Svizzera. Insomma tutti questi punti, con altri atteggiamenti che non sono piaciuti, vedi l’arroganza di essere al Conza e infilare una bandiera Biancoblu con espressione da guerrafondaio non è piaciuta né ai tifosi bianconeri ma neppure a quelli leventinesi. Ora si è arrivati alla resa dei conti, e la situazione è precipitata anche dal profilo sportivo come anche dal profilo dei tifosi. La dirigenza non è stata capace di comunicare con l’unico vero valore del club; i tifosi. Se nel momento di massimo bisogno odi sostegno, ieri sera presenti erano in 2100 per tifare, quando sappiamo che fra due partite vi sarà lo spareggio contro il Friborgo per evitare lo spareggio con la prima della B che sarà o il Rapperswil affamato di serie A o il Langenthal che vuole salire in A ecco che il quadro dell’Ambri si fa preoccupante, molto preoccupante. E il fatto che in fondo l’Ambri è più forte del primo della B e che non vi è da preoccuparsi, è una leggenda metropolitana. Difficile che una squadra senza mordente per mesi, di colpo, nel momento topico della stagione faccia clic e inizi una serie infinita di vittorie. Noi non ci crediamo, crediamo altresì che questo Ambri si salverà per il rotto della cuffia ma che poi tutti gli addetti, in particolare dalla presidenza e dirigenza dovranno cambiare registro perché nessuno è più disposto a sostenere una squadra che non ha nessuna identificazione nel territorio. Sono molti giocatori in fine carriera che vengono ad Ambri in ferie per guadagnare qual cosina, che in altre squadre di A non troverebbero alcun contratto, sono alcuni senatori che giocano ad Ambri perché è l’unica squadra che li accetta ancora sul ghiaccio e arrivano degli stranieri che desiderano solo guadagnare senza sudare. Per cui il primo passo che dovrà essere intrapreso è con i tifosi unico vero capitale del club. Vedere le ultime partite con 1000 al massimo 200° spettatori è una cosa inusitata e mai vista. Questo dovrebbe far riflettere tutta la dirigenza e verificare se si trovi ancora al proprio posto oppure è giunto il momento di cambiare tutto per salvare in maniera strutturale e definitiva questo club intriso di storia gloriosa che sarebbe peccato venisse cancellata per gestione forse non in linea con le vere esigenze del club. (ETC/rb)