(Testo copiato ed incollato senza alcuna modifica dalla pagina di FB) Tra le proprietà del Patriziato di Faido figura l’Ex-Segheria Patriziale, che da diversi anni veniva utilizzata come magazzino poiché in disuso. Nel 2009, il presidente del Patriziato in carica allora, Edo Tagliabue, decise di farsi carico dei lavori di restauro che terminarono nel 2012. I lavori hanno permesso il risanamento dello stabile e la creazione di un museo al piano terra, da sottolineare la grande generosità della comunità della zona, delle fondazioni, dal Comune e tanti altri sostenitori. Purtroppo, prima di cominciare i lavori, non sono stati considerati i costi fissi annuali da sostenere per il mantenimento della struttura. Il preventivo 2015 prevede considerevoli costi, i quali al momento non sono coperti dalle visite dei turisti e dalle poche manifestazioni ed eventi organizzati inerenti la struttura.
A causa di questo deficit, durante l’ultima riunione dell’Ufficio Patriziale di Faido si è cercato di portare nuove idee per coprire i costi dell’ex-Segheria Patriziale, dal buffet in pineta ai concerti all’aperto. La discussione ha portato all’idea di sfruttare le risorse a disposizione già presenti sul territorio, ossia i boschi. Nasce così la domanda: “perché non trasformare l’oneroso taglio del bosco in un proficuo risultato?”
Dalla riflessione, si crea l’intenzione di vendere, durante il periodo natalizio, abeti coltivati in loco. L’idea prende spunto dall’attività svolta dal Comune di Zurigo, il quale da anni offre la possibilità ai cittadini di recarsi di persona al vivaio, scegliere l’abete di Natale che più piace, tagliarlo e portalo nelle abitazioni. Inoltre, i vivai zurighesi offrono la possibilità di acquistare gli alberi anticipatamente o durante i mercatini natalizi dei paesi.
Lo scopo del prodotto è di riscoprire i “veri” valori del Natale. Il vivaio offre un ambiente festivo nel quale la famiglia al completo può recarsi per scegliere, tagliare e acquistare l’albero più adatto per le proprie abitazioni. Il trend della popolazione si dirige verso una maggiore e crescente sensibilità verso l’ambiente e la natura, dunque i cittadini sono più propensi ad acquistare un albero di Natale non artificiale. Inoltre, il progetto permette di ridurre al minimo il taglio delle piante, evitando così inutili sprechi.