Recentemente in viaggio verso il leggendario Grotto dei Pacifici e per forza di cose accodato al trenino turistico Artu’ che ampiamente zigzagando stava scalando l’ultimo tratto di strada che porta al castello di Sasso Corbaro, ho in un primo tempo temuto che il «fuochista» avesse dei gravi problemi di salute. Dopo aver centrato in pieno in prossimità del capolinea dei Bus la prima buca, per prevenire danni alla vettura ho pero’ dovuto anch’io adattare lo stile di guida a quello del mitico slalomista Ingemar Stenmark. Purtroppo la strada in questione a causa degli innumerevoli rattoppi degli anni scorsi sono simili a un’asse per lavare e a cio’ che le manca per esserla del tutto ci penserà il prossimo inverno la calla della neve. Possibile che nelle casse della Capitale dopo che sia il Piazzale della stazione FFS che i dintorni sono stati letteralmente indorati non si trovino quelle paia di decine di migliaia di franchi necessarie per ripristinare in modo decoroso i risicati 300 m. di una strada pubblica che gli utenti già da tempo chiamano la «via Crucis d’Artur»? Ora c’è solo da sperare che il compito di ripristinare questa triste testimonianza dell’immobilismo non venga delegata ai posteri ….
Flavio Laffranchi, Losone
(Artorese DOC in esilio)