Il m.a.x. museo, inaugurato il 12 novembre 2005 su iniziativa della Fondazione Max Huber-Kono, dal 2010 è divenuto un’istituzione pubblica del Comune di Chiasso. La missione del m.a.x. museo è quella di divulgare la conoscenza dell’arte grafica, del design, della fotografia e della comunicazione visiva contemporanea.
Con il termine di “grafica” s’intende il settore della produzione artistica orientato alla progettazione e alla realizzazione di prodotti di comunicazione visiva e, in particolare, il graphic design (progettazione grafica) e la grafica d’arte con il settore della “grafica storica”.
L’aspirazione del m.a.x. museo è quella di costituire un ponte tra il passato e le nuove generazioni dei grafici e designer attraverso esposizioni, conferenze e momenti d’incontro.
La sede del m.a.x. museo si trova in prossimità del Cinema Teatro e dello Spazio Officina, posizione che permette di creare un’interrelazione tra le principali strutture culturali realizzate nella città di confine e, nel contempo, costituire un nuovo e importante Centro Culturale caratterizzato da contenuti espositivi e teatrali di respiro internazionale.
La programmazione delle attività dello Spazio Officina riguarda, più in generale, le arti, nell’accezione più ampia della cultura espressiva contemporanea, rivolte verso la sperimentazione e il work in progress, in un’ottica strettamente correlata alla vocazione del m.a.x. museo.
La stagione culturale 2014-2015 qui esposta presenta un programma che va oltre l’anno espositivo e raggiunge il 2016, allo scopo di far conoscere a un vasto pubblico l’offerta del Centro Culturale Chiasso, pubblico proveniente da diversi paesi del mondo, considerato l’importante appuntamento di Expo Milano 2015. L’argomento conduttore del ciclo di mostre si focalizza questa volta sul tema delle “Trasformazioni”, che comprende quelle culturali e artistiche in senso lato, quelle antropologiche e sociologiche, oltre che le trasformazioni del cibo con chiaro riferimento al tema dell’Expo. Il significato etimologico del termine latino trans-formazione ci porta a riflettere oltre la forma e precisamente “sull’al di là della forma”, cioè a quel passaggio culturale che dà luogo a una forma che è diversa dalla precedente, ma che è legata a quella iniziale poiché ne è la generatrice. Potremmo intendere, in un certo senso, l’atto di “formare al di là” e cioè di “formare nel profondo”, di formare attraverso un’azione che è in grado di raggiungere nuovi esiti, nuove visioni, sulla base però del punto di partenza dato. Il “prendere forma” nuovo, implica una messa in relazione con il passato, ma anche con la creatività, nelle molteplici forme di ricerca del sapere.
La stagione museale 2014-2015 di Chiasso quest’anno si articola in quattro esposizioni presso il m.a.x. museo e quattro nell’attiguo Spazio Officina.
Il tema conduttore relativo alle Trasformazioni trova nella kermesse culturale della Biennale dell’immagine – giunta alla sua nona edizione – due importanti momenti di approfondimento di mostre fotografiche e videoarte, l’una con titolo omonimo dedicata alle trasformazioni territoriali, stradali e trasportistiche, nonché di reti culturali e dei relativi mutamenti antropologici, e l’altra al m.a.x. museo con Werner Bischof (1916-1954). La trasformazione dell’immagine, in cui il suo approccio umanistico, rivolto ai fatti della storia sociale e alle sorprendenti soluzioni di grande tecnica fotografica in controluce, riesce a mettere in evidenza l’immediatezza delle emozioni.
Nel 2015 apre il ciclo espositivo legato alla “grafica storica” l’importante esposizione dedicata a una figura emblematica del Barocco, il maestro Salvator Rosa (1615-1673) incisore. Trasformazioni tra alchimia, arte e poesia. Personalità complessa la sua, che ben riesce a rappresentare le inquietudini di un mondo in trasformazione fra il sapere letterario arcadico e il mutare delle conoscenze empiriche magico-esoteriche verso le sicurezze delle innovazioni tecniche. L’incisione di Rosa riserva grande sorpresa e meraviglia con il raffronto del disegno preparatorio, la matrice e quindi la stampa. La mostra è resa possibile grazie alla collaborazione con l’Istituto Nazionale per la Grafica di Roma e la Stiftung Bibliothek Werner Oechslin di Einsiedeln.
In correlazione con Expo 2015, il m.a.x. museo organizza una mostra antologica sull’opera dell’artista svizzero Daniel Spoerri. Eat Art in transformation, in cui il tema fondamentale della sua ricerca si riferisce all’approccio culturale e materico che l’uomo ha con il cibo nel rapporto fra arte e vita. Il principio di trasformazione è centrale nella vita di Spoerri e lo conduce a esiti originali e di grande attualità, che lo qualificano fortemente nel panorama internazionale.
Nell’autunno 2015 si terrà al m.a.x. museo la mostra dedicata a La grafica per l’aperitivo. Trasformazioni del brindisi, in cui tale particolare momento di piacere condiviso denota una modalità dell’incontro conviviale con rituali specifici a livello sociale che cambiano radicalmente da fine Ottocento alla contemporaneità. Ma sarà il graphic design a fare da elemento caratterizzante della mostra con réclames, affiches, manifesti, locandine, menù, calendari, grafiche pubblicitarie, insegne, logo, ma anche oggetti d’arredo legati all’arte dell’aperitivo.
Nell’attiguo Spazio Officina verrà organizzata a inizio primavera un’esposizione dedicata alle Trasformazioni di stato. La stampa calcografica, ove si metterà in luce la ricerca nell’ambito dell’incisione nei vari passaggi dello stato della matrice e successiva tiratura. Realizzata in stretta collaborazione con l’Associazione Amici dell’Atelier Calcografico che compie in questo frangente un’importante tappa – i suoi trenta anni di attività – presenterà un repertorio significativo degli artisti incisori operanti sul territorio ticinese.
Segue una mostra che celebra i dieci anni di presenza del m.a.x museo e dello Spazio Officina, intitolata Durisch + Nolli. Trasformazioni in area. La mostra – con fotografie storiche e riprese durante il volgere dei lavori, oltre agli schizzi, i disegni, i piani, i video e le maquette – mette in evidenza le varie fasi di trasformazione dell’intera area, che oggi viviamo con particolare intensità.
Chiude la stagione espositiva una mostra antologica sull’opera di Sergio Morello. Trasformazioni e tensioni tra pittura e performance in cui saranno presentati cinquant’anni di attività creativa dell’artista ticinese, caratterizzati da una continua ricerca sul senso dell’arte e del rapporto con il territorio al di qua e al di là della frontiera in cui si sprigionano continue trasformazioni, tensioni ed elaborazioni critiche.
Il Centro Culturale Chiasso offre una proposta articolata presso le sedi espositive del m.a.x. museo e dell’attiguo Spazio Officina, in correlazione con lo storico Cinema Teatro.
Ogni esposizione è accompagnata da eventi che permettono al visitatore di approfondire gli affascinanti temi artistici e di creare momenti d’incontro, di discussione e di confronto che accompagnano le proposte lungo il filo conduttore di diversificate, emozionali e creative “trasformazioni”.
Nicoletta Ossanna Cavadini
Direttrice m.a.x.museo e Spazio Officina