Una conferenza come quella di stamattina merita un approfondimento importante. Da trent’anni che chi scrive qui vive nella regione Tre Valli e ogni volta che si affaccia un imprenditore internazionale, a farne le spese sono le nostre valli. Illusione, pura illusione che il proprietario del marchio Cima Norma SA, di certo ci ha messo il cuore e l’anima, ma ora ha trovato l’imprenditore internazionale che ha stipulato un contratto di produzione, non in valle di Blenio ma a Rancate e ci dicono che terranno le stesse ricette tradizionali. E’ chiaro che non siamo contro queste operazioni commerciali, chapeau alla capacità imprenditoriale del sig. Rahmani, ma non ci si venga a dire che la Valle di Blenio ne avrà benefici. L’unica promessa è quella di creare un Museo della Cioccolata a Torre, e dietro questa illusione gli interventi dei responsabili del turismo di Blenio e Mendrisiotto che plaudono a questa operazione come operazione che porterà un grande ritorno turistico, ci ha lasciati basiti. Anche il municipale di Blenio plaude al signor Abouzar Rahmani, fondatore e CEO di Domani Food SA. Vedere come i responsabili del turismo vedono di buon occhio il perdere delle tradizioni e si accontentano di promesse, ci sembra di vivere i momenti delle Terme di Quinto, quelle di Acquarossa, il roseto di Ambri, il villaggio turistico megagalattico di Blenio e tanti altri progetti naufragati nel nulla. Tutti progetti che hanno avuto la benedizione dei vari direttori Turistici e autorità politiche che poi hanno portato solo costi ai vari comuni e interessati.
A queste promesse non riusciamo a capire come ci si inchini senza nessuna garanzia. Infatti sia i signori Venturini, principali azionisti di Cima Norma SA, che il signor Rahamani hanno vincolato la costruzione del Museo della Cioccolata a finanziamenti provenienti dall’ente turistico, dai comuni della regione e dal cantone. Come dire non se ne farà nulla. E così si sacrifica un pezzo di storia e tradizione all’altare di una multinazionale Araba, sperando che questi tengano alle tradizioni del luogo. Come mai la produzione a Rancate e non nelle Tre Valli. Fatevi un paio di domande serie e poi capirete tutto! Ma per capire bisognerebbe avere spirito imprenditoriale e non seduti dietro ad una scrivania con lo stipendio comunque sempre garantito. (ETiCinforma.ch/rb)
Pubblichiamo anche il comunicato stampa ufficiale che ci è pervenuto in redazione:
Si è svolta oggi presso la sala Vinoteca del Ristorante Ciani a Lugano, le società Cima Norma SA e Domani Food SA si sono riunite davanti alla stampa per annunciare l’acquisizione dello storico marchio del cioccolato CimaNorma della Valle di Blenio da parte della Domani Food SA.
Per conto di Cima Norma SA ha parlato il Sig. Marino Venturini (azionista principale della società, e fino ad oggi proprietario del marchio CimaNorma), accompagnato da sua moglie Marie-José (presidente di Cima Norma SA). Il Sig. Venturini si è occupato del rilancio di questo marchio a partire dal 2017, con la realizzazione di due edizioni speciali «CimaNorma Collection», che hanno riscosso enorme successo e ricevuto il riconoscimento “Oro” di Swiss Print Award 2018.
Ciò che mancava a questo progetto era una produzione dedicata del cioccolato, fino ad oggi realizzata da un’azienda terza.
L’incontro con Abouzar Rahmani nel 2018 ha permesso di realizzare questo sogno.
Fondatore e CEO di Domani Food SA, un “Swiss-Mediterranean Food Group” che ha nel suo portfolio snack salutari di alta qualità e cioccolato, Abozuar Rahmani è un imprenditore di lunga data che proviene da una famiglia alla quarta generazione nel settore agroalimentare, già attivo in Europa, Dubai, da alcuni anni approdato in Svizzera.
L’intento di Rahmani è quello creare prodotti innovativi e competitivi mantenendo un legame con la tradizione.
Il connubio si realizza perfettamente nell’incontro di queste due realtà. Domani Food SA ha acquisito il marchio CimaNorma ed inizierà la produzione del cioccolato nel suo stabilimento di Rancate.
L’accordo prevede anche una rivalutazione dello storico edificio Cima Norma a Dangio, che verrà realizzata in collaborazione e prevede la ristrutturazione della facciata principale, la creazione di un museo del cioccolato e di un atelier.