Riunione affollata oggi pomeriggio a Giornico, per l’assemblea consultiva con i tifosi. Una tempistica studiata a tavolino da parte del CdA per annunciare il nuovo DS Paolo Duca, e il nuovo allenatore Luca Cereda, prima dell’assemblea per dimostrare ai tifosi come il CdA ascolti i propri fans. Si deve risparmiare ed ecco che queste scelte sono frutto di economie anziché di strategia sportiva, che, da un lato è lodevole ma dall’altro lato nasconde insidie pericolose per il club stesso. Intanto si mette in difficoltà i Rockets di Biasca, sacrificati alla causa dell’Ambri (ma non doveva essere il Biasca il trampolino per entrambi i club di A e Bellinzona?) Andiamo con ordine: il ritorno al passato per dare maggiore legame alla territorialità leventinese, ecco le due nomine citate e l’allontanamento di Zanatta, che ricordiamo le parole del presidente al momento della presentazione: è l’uomo giusto per l’Ambri Piotta. La pista: qui si socnfina nel patetico e varie sono le soluzioni tra cui anche Castione. I tifosi, ne abbiamo intervistati alcuni oggi pomeriggio, dicono che piuttosto che Castione si vada in B. Bisognerà poi essere chiari: i soldi non ci sono allora che si ridimensioni i progetti, perché di cattedrali nel deserto in Ticino ne abbiamo già troppe e non vogliamo, note personali, che intervengano soldi pubblici per salvare poi un club sportivo quando i problemi delle valli in alto Ticino son ben più gravi della salvezza di un club di sport! E ancora alcuni tifosi da noi interpellati: che si faccia una pista più modesta, con i soldi a disposizione ma che sia ad Ambri.

(se qualcuno mette soldi a disposizione per una pista dislocata via da Ambri, diventa pericoloso intestardirsi sulla storia e via dicendo, a meno che paghino la pista chi decide di volerla ad ogni costo ad Ambri, il che ci stà tutto)
Fa paura l’intervento di Duca dove ha dichiarato che l’Ambri deve fare qualche passo indietro per prendere poi la rincorsa. Attenzione che fare peggio di questa stagione significa la B senza discussione e sul ghiaccio.
Non vanno dimenticate le difficoltà da parte di una dirigenza a gestire un club in valle che gioca nella massima lega di hockey: quando si dice miracolo bianco blu effettivamente si tratta di un miracolo. Ma i miracoli, si sa, vanno alimentati e i signori tifosi, quando chiedono un Ambri in A, una mega pista e giocatori di classe, dovranno rendersi conto che devono mettere mano nelle loro tasche, perché ci arrabbieremmo se i tifosi decidano per continuare un miracolo, ma i soldi dovrà metterli lo Stato. Neanche un franco pubblico, ci mancherebbe altro!
Dire che l’esempio deve essere preso dal Biasca, ci può stare, ma questo è un paragone poco realistico. Con un milione e mezzo il Biasca riesce a far fronte ad una stagione intera, di professionisti veri e propri sono in pochi e il livello è ben diverso rispetto la massima categoria. Attenzione a non fare un salto nel vuoto… sarebbe peccato i immeritevole per un club intriso di storia, di aneddoti e di amore elargito a tonnellate ai tifosi di tutta la Svizzera. Le parole del presidente è l’incitamento a tenere duro. Due plebisciti tra i tifosi: Duca e Cereda e i giovani anche se ci vorrà pazienza, la risposta è stata affermativa. La Valascia ad Ambri o in altri luoghi: plebiscitato il luogo della Valascia ad Ambri.