La matematica non ci condanna ma le speranze di agguantare i quarti di finale sono ferme ad un lumicino sbiadito. Battere il Kazakistan questa sera ha permesso almeno di non essere retrocessi e di far parte sempre del gruppo A dei mondiali. Ma a vedere l’atteggiamento dei giocatori durante questo mondiale, di certo non tutti ne hanno onorato la maglia rossocrociata. Sean Simson è sicuramente il primo colpevole di questo fiasco, annunciato, che deve far riflettere. In molti hanno declinato l’invito di Simson a vestire la maglia rossocrociata, segno che qualcosa non funzionava più. Il fatto che Simson sapeva già che dopo questo mondiale si sarebbe concluso il rapporto con la nazionale ha di certo influito su un certo senso di appagamento, per non dire menfreghismo, nei confronti di una nazionale, che con lui ha solo fatto faville lo scorso campionato con il titolo di vice campioni del mondo. Ma tutte le altre edizioni dei mondiali e olimpiadi sotto la gestione Simsono sono stati un fallimento. Tanto che se Simsono fosse un grande uomo, prima di un allenatore, avrebbe dovuto lasciare da subito la testa della nazionale al suo vice; Fischer che sa sempre quello che vuole e probabilmente sarebbe stato in grado di dare ben altre scosse a tutto l’ambiente per entrare di sicuro nei quarti. Ora questo obietttivo minimo sembra proprio un miraggio. Bisognerà vincere la prossima contro la Lettonia, che non è come dirlo, e sperare nei risultati degli altri a noi favorevoli. Ma la consapevolezza che questa Nazionale non è da quarti ‘abbiamo vista tutti durante tutte le partite. E’ vero che contro gli USA la sfortuna e gli arbitri incompetenti hanno fatto perdere ai nostri 3 punti, ma è altrettanto vero che la fortuna va aiutata e salvo il terzo tempo contro la Finlandia non abbiamo mai visto una squadra motivata in pista. Archiviamo questi mondiali, salvo sorprese, come l’ennesimo fallimento di Simson, sperando che il prossimo allenatore abbia ben altro polso….
Fonte della foto scaricata da internet: sportrussia.it