Non è più un caso sporadico che un giorno tutto si blocca, sempre e comunque la mobilità in Ticino è caotica e anche senza incidenti diventa possibile in certi orari transitare da Lugano, nel Mendrisiotto e nel Locarnese. Chi è preposto non vuole o non ha il coraggio di prendere di petto la situazione e di legiferare in maniera chiara e trasparente. Leviamo 30mila autovetture dalle nostre strade e tutto verrà risolto senza tanti gruppi di studio SUPSI e USI, senza creazioni di commissioni parlamentari, senza commissionare a terzi chissà quali profezie; tutto per non voler decidere e mettersi contro a qualche potere economico forte.
Tutti quei movimenti che sbraitavano sull’incapacità decisionale dei loro predecessori e hanno promesso il meglio, non hanno partorito nulla anzi hanno permesso il peggioramento dello status vuoi sulla mobilità e sul costo delle tasse di circolazione. Diciamolo non vogliono decidere e prendono in giro quei poveri lavoratori residenti che ogni mattina si recano al lavoro su strade intasate… all’inverosimile, per sopportare lo stesso trattamento alla sera al rientro al proprio domicilio.
Questo traffico rovina le nostre strade in tempi brevi, aumenta i costi della salute esponenzialmente e porta ad una qualità di vita dei cittadini improponibile.
La soluzione: obbligare i lavoratori di oltre confine a non entrare in macchina, ma con bus organizzati e pagati dai loro datori di lavoro. Rendere i mezzi pubblici accessibili a tutti. Non ci vuole molto, ma capiamo che elettoralmente significherebbe farsi del male…. Leveremmo almeno 30 mila vetture e di colpo tutto diventerebbe vivibile ed accettabile.
Le foto le abbiamo scattate noi durante pause improponibili nei nostri trasferimenti stradali per fare informazione (non per andare a ballare la sera)