La Gazzosa che sia gazzosa. Lasciamo perdere i gusti particolari, o almeno non chiamiamole Gazzose !
Quando si dice grotto viene in mente la bibita ticinese per antonomasia: la gazzosa. Protagonista da anni delle tavole dove vi sono bambini e non solo, la gazzosa assume nel tempo un simbolo di Ticino. Vi sono molte fabbriche di questa prelibata bibita, alcune buone alcune meno, dove le vincitrici sono le ricette di un tempo, che danno lapriorità al sapore e al gusto anziché alle vendite in grande massa. ascono poi gazzose industriali che, seppur buone, nulla hanno a che vedere con la gazzosa vera, quella dei nostri nonni. Bibita che ancora oggi è tra le più gettonate nei ristoranti, imitata da tutti, con risultati deludenti, la vera gazzosa è quella con la bottiglia a tappo a macchinetta, quello anche delle bottiglie di birra di un tempo, che sembra ritornare come prodotto di nicchia. Ma la gazzosa ammette poche manipolazioni. Ci ricordiamo quella arancione, poi con il tempo sono nate gazzose ai gusti di mirtillo, di lampone, di uva, di aranciata dolce e amara e via dicendo. Sono prodotti che gustano stramaledettamente di chimica, con u nretrogusto di aromi sintetici che si riconoscono lontano un miglio. Storpiare la nostra bevanda storica sa di crimine al gusto e alal tradizione. Consumiamo gazzosa a limone, la vera gazzosa, concedendoci al massimo la varietà al mandarino o arancio. Tutto il resto è uno sfruttamento mal riuscito di una bibita storica chiamata gazzosa. Che i produttori di questi prodotti abbiano almeno il buon gusto del rispetto del nome: non chiamiamola gazzosa al mirtillo o al lampone, ma il nome gazzosa va utilizzato unicamente con la storica al liimone e quella arancione. Le altre chiamiamole bibite, semplicemente bibite all’aroma di…. evitando di denigrare il nome che ha fatto e fa ancora la parte del leona nelle bibite tipiche ticinesi; GAZZOSA !!!
Se proprio poi vendiamo Gazzosa, che almeno la si venda in un bicchiere caratteristico e non neutrale o con il nome di un’altra bibita. Ne va anche di una certa coerenza culturale dei ristoratori !!!