ChiassoLetteraria, Festival internazionale di letteratura, 19a edizione
7-11 maggio 2025, dal titolo “Cerco un paese innocente”.
Un fiume di persone in cerca di un paese innocente: la 19^ edizione di ChiassoLetteraria ha raggiunto le 6500 presenze nei suoi cinque giorni di attività e varie location; numerose sale colme.
Un fiume di persone ha attraversato la diciannovesima edizione di ChiassoLetteraria (Chiasso, Svizzera), svoltasi dal 7 all’11 maggio 2025. Nel solco del titolo Cerco un paese innocente, il festival ha tracciato proposte e ipotesi di percorsi umani, intellettuali e artistici, grazie alla presenza di una trentina di autori e di autrici da varie parti del mondo.
Il festival ha raggiunto le 6500 presenze nei suoi cinque giorni di attività e varie location; numerose sale colme: Katerina Gordeeva per l’inaugurazione del Festival, Adania Shibli, Joan Kalman Stefánsson, il dialogo fra Luca Casarini e Christian Marazzi.
Anche quest’anno, ChiassoLetteraria ha riunito autrici e autori che, con le loro vite e opere, incarnano l’incontro e la fusione tra popoli e culture diverse.
“Se un festival letterario ha un senso, abbiamo compreso con questa edizione che forse questo senso risiede nel cercare di scuotere le coscienze e se possibile risvegliarle. – afferma Marco Gallli , coordinatore di ChiassoLetteraria – Questa edizione è stata straordinaria come seguito di pubblico, ma anche per l’attenzione posta alla difesa dei diritti umani e alla vicinanza con le persone maltrattate dalla storia o da politiche prevaricanti, lasciando trasparire bagliori se non di speranza perlomeno di misericordia. Ogni autrice e autore ha portato il suo seme di umanità.
Fra gli appuntamenti più seguiti, oltre agli autori già citati, il percorso poetico-filosofico Flora ferroviaria per il centenario di Ernesto Schick, che ha esplorato la rivincita della natura nell’area della stazione di Chiasso (con i poeti Fabio Pusterla e Alberto Nessi, l’introduzione della fitoterapista e botanica Antonella Borsari e il filosofo Mosè Cometta). In collaborazione con Espérance ACTI.
L’opera teatrale, prodotta da La Syndrome, ChiassoLetteraria e Musica nel Mendrisiotto, L’IVA DI DIO – Messa per uno scalo merci, ha trasportato il pubblico in un viaggio fantasmagorico lungo i binari e i magazzini della stazione ferroviaria di Chiasso. Lo spettacolo è stato realizzato dalla compagnia La Syndrome, e si è snodato fra i Magazzini HUPAC, FFS, Cippà, Spedicar e Crivelli di Chiasso.
Fra gli appuntamenti, ancora da ricordare, certamente quello con la talentuosa Beatrice Salvioni, il dialogo fra Giorgia Tolfo e Vincenzo Latronico, Julia Armfield e l’immancabile appuntamento della “carta bianca” a Fabio Pusterla con Azzurra D’Agostino e Nikola Madzirov.
ChiassoLetteraria 2025 ha inoltre ospitato: Noè Albergati, Fabiano Alborghetti, Joaquim Arena, Tatiana Crivelli, Sarah Jollien-Fardel, Rebecca Gisler, Domenico Lucchini, Federica Manzon, Aram Mattioli, Silvio Soldini, Wu Ming 4, X Schneeberger e Gabriella Zalapì.
Fra le iniziative del festival ricordiamo anche il successo del neonato Book Club, il Gazebook, con l’incontro fra giovani editori (Marco Cantoni, Gerardo Masuccio e Cristina Pascotto) e infine i numerosi spazi con le scuole (dalle elementari in su).
PER AVERE MEMORIA di ChiassoLetteraria2025
Per chi volesse riascoltare o ascoltare gli incontri con gli autori li può trovare sul canale Youtube del festival, raggiungibile attraverso il sito www.chiassoletteraria.ch, o leggerne la narrazione attraverso gli articoli sul blog di ChiassoLetteraria.
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IL TITOLO: “CERCO UN PAESE INNOCENTE”, TRATTO DALL’ULTIMO VERSO DELLA POESIA “GIROVAGO” DI GIUSEPPE UNGARETTI.
In un mondo lacerato da guerre, crisi economiche, sociali e ambientali e dove l’utopia sembra non avere più spazio nemmeno nei sogni, oltre alle vite delle persone vengono prese in ostaggio anche la speranza e la dignità umana. Eppure, ogni essere vivente non dovrebbe avere il diritto di vivere in un paese innocente? Diventa allora essenziale – come individui e come comunità – porsi alla ricerca dell’innocenza rimasta, proteggerla, ma anche ripensarla e rigenerarla. Perché se non l’innocenza, cos’altro potrà salvare il mondo?
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UN’ORGANIZZAZIONE APPASSIONATA, ESPRESSIONE DEL TERRITORIO
Il FESTIVAL È ORGANIZZATO dall’omonima associazione ChiassoLetteraria con la consulenza di un comitato scientifico, il sostegno del Comune e del Centro culturale di Chiasso, del Cantone Ticino, di Pro Helvetia, di Coop Cultura, dell’Hupac S.A., di La Mobiliare, dell’AGE S.A. e di diversi sponsor privati e pubblici nonché del Media Partenariato con RSI Rete DUE, del Corriere del Ticino e di Radio Gwen. Può contare inoltre sul contributo (e l’affetto!) di oltre 300 soci.
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PILLOLE DI FESTIVAL (selezione di autori e appuntamenti che hanno avuto molto seguito e qui indicati in ordine sparso)
ChiassoLetteraria edizione 2025 – a cura di Arianna Limoncello, Elisabeth Sassi, Sofia Perissinotto, Teresa Chiriacò e Mara Travella del BLOG di ChiassoLetteraria
FLORA FERROVIARIA
Grande partecipazione alla serata dedicata a Flora Ferroviaria di Ernesto Schick, svoltasi giovedì 8 maggio lungo via Sotto Penz.
Ad aprire l’evento il ricordo di Ivan Schick, nipote dell’autore, seguito dalla botanica Antonella Borsari che ha guidato una camminata tra le piante spontanee lungo i binari. Il geografo Mosè Cometta ha offerto una riflessione sullo spazio, in particolare sul rapporto tra essere umano e natura. Nel cortile di un quartiere vicino, il poeta Fabio Pusterla ha intrecciato memorie personali e paesaggio ferroviario, mentre Alberto Nessi ha chiuso la serata con una lettura di poesie ispirate al mondo vegetale e all’opera di Schick presso il Centro Intergenerazionale.
L’IVA DI DIO – MESSA PER UNO SCALO MERCI DELLA COMPAGNIA LA SYNDROME
Doppio appuntamento dedicato allo spettacolo L’IVA di Dio – Messa per uno scalo merci della compagnia La Syndrome, che si è svolto nelle serate di venerdì e sabato, entrambe gremite. Uno spettacolo itinerante che si è districato tra la via Rampa e il Punto Franco, attraverso i binari e i magazzini dello scalo merci, un susseguirsi di musica, parole e installazioni volte a riappropriarsi della struttura drammatica della liturgia, sia intesa come culto, sia nella sua accezione etimologica (dal greco) di “azione per il popolo”. La Compagnia ha affrontato in chiave allegorica tematiche come la strage dei migranti in mare, la speculazione edilizia nei quartieri popolari e la negazione del rito funebre durante il Covid.
KATERINA GORDEEVA La giornalista e documentarista russa Katerina Gordeeva, intervistata da Giuseppe Bucci (RSI), ha parlato dell’importanza di conoscere gli esseri umani nella loro complessità e
umanità, soprattutto in tempi di conflitto. Ha parlato del valore delle storie individuali e di quanto siano essenziali per comprendere il presente e contrastare la disumanizzazione.
GIORGIA TOLFO e VINCENZO LATRONICO
Il consueto appuntamento con Alice di Rete Due, condotto da Moira Bubola, ha ospitato Giorgia Tolfo, autrice del romanzo Wild Swimming, e il romano Vincenzo Latronico, il cui libro Le perfezioni e nella shortlist dell’International Booker Prize 2025. Entrambi gli autori sono degli expat, rispettivamente a Londra e a Berlino e il filo conduttore dell’incontro sono state tematiche quali lo sradicamento, la frizione linguistica e la ricerca della propria identità e dei propri punti di riferimento lontano dal paese d’origine. L’incontro ha visto anche interventi musicali a cura di Musica nel Mendrisiotto.
JÓN KALMAN STEFÁNSSON
Lo scrittore islandese Jón Kalman Stefánsson ha incantato una sala gremita con la sua presenza magnetica. Tra ironia e profondità, ha saputo intrecciare riflessioni sul valore della scrittura e della poesia. Un incontro denso di pensiero, leggerezza e bellezza.
ADANIA SHIBLI
Il pomeriggio di sabato è proseguito con un dialogo intimo tra Adania Shibli, scrittrice palestinese di narrativa e teatro, e Maria Nadotti, giornalista e saggista.
Al centro dell’incontro, il potere della lingua e della scrittura nata dal silenzio imposto dalla guerra. Autrice di romanzi tradotti in tutto il mondo, tra cui Un dettaglio minore (La nave di Teseo), Shibli ha ribadito il suo legame profondo con l’arabo: “una lingua generosa, profondamente viva e in contatto con la storia passata”.
BEATRICE SALVIONI
L’incontro con Beatrice Salvioni si è svolto domenica mattina. L’incontro ha ripercorso la storia di Francesca e Maddalena, attraverso il dittico La Malnata (edito nel 2023) e La Malacarne (2024), una storia di crescita in uno dei periodi più bui della storia, ovvero il ventennio fascista. Pazzia, stregoneria, repressione della voce femminile e legami d’amicizia sono i temi al centro dell’opera di Salvioni, che hanno fatto da filo conduttore dell’incontro.
LUCA CASARINI
Il pomeriggio dell’ultima giornata di festival ha ospitato un incontro con Luca Casarini, attivista e fondatore di Mediterranea Saving Humans, moderato dall’economista Christian Marazzi. Al centro il libro di Casarini La cospirazione del bene (Feltrinelli, 2024), scritto con Gianfranco Bettin. Un incontro intenso, tra politica, Mediterraneo e teologia, che ha toccato i nodi della solidarietà, della disobbedienza civile e di nuove forme di giustizia.
JULIA ARMFIELD
Corpi e relazioni come strumenti per conoscere il mondo, temi dell’incontro con Julia Armfield. Una nostalgia ineffabile, così come una riflessione sul rapporto tra superficie e sommerso – centrale nella metafora dell’acqua e nell’esperienza queer – attraversano la sua opera. La scrittura dell’autrice, classe 1990, si lega per stile e temi a quella di Salvioni (classe 1995), suggerendo una delle direzioni della letteratura contemporanea.