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Le ultime news di ETiCinforma.ch

  • INTERROGAZIONE II di Tiziano Galeazzi (UDC): Maturità a Napoli quindi una prassi consolidata!

    RBoss
    Gen 28, 2019
    0

    A seguito della mia prima interrogazione dello scorso 21 agosto, sono rimasto basito, e non solo io, sul servizio di Falò di giovedi 24 u.s. proposto dalla RSI.

    Un tema scottante quello delle maturità ottenute all’estero con tanta facilità e pagando un sacco di soldi. Un vero e proprio “diplomificio” collaudato negli anni e frequentato da molti studenti ticinesi. Ovviamente è sottointeso che trattandosi di un percorso “privato”, lo Stato in questo caso non abbia molti margini di manovra. Sono decisioni che vengono prese tra genitori, studenti e come nel caso in Ticino, da Istituti privati (vedi istituto Fogazzaro di Breganzona).
    Questo non giustifica però il percorso formativo una volta terminati questi esami farlocchi e l’inserimento degli allievi nel mondo del lavoro o nel proseguimento degli studi superiori.

    Nelle risposte del Governo (19 ottobre 2018) alla mia prima interrogazione, si sottolineava appunto che oltre alle autorizzazioni ricevute, i diplomi rilasciati all’estero sono considerati validi per accordi presi tra Italia e Svizzera e rientrano sotto la vigilanza della Confederazione (SEFRI). Il Governo rispondeva pure che se ci fossero state delle pratiche scorrette e queste si fossero rivelate reali, lo stesso Consiglio di Stato non avrebbe fatto nulla se non che deplorarle perché le competenze riguardavano e riguardano le autorità italiane.

    Ebbene, seguendo attentamente quanto riportato dal servizio di Falò, la sensazione che qualcosa non torni e non funzioni, emerge in più punti anche nel nostro territorio. Sebbene il Governo abbia dichiarato con una lettera all’ente radiotelevisivo (RSI) l’intenzione di approfondire la tematica e con una nota ufficiale datata 25 gennaio, il DECS dichiara di sospendere immediatamente l’autorizzazione all’esercizio dell’Istituto Fogazzaro, rilasciata nel lontano 2012, per un indagine amministrativa, mi porta a pensare che, come nel caso del Salmo svizzero, anche questa volta la prima risposta datami all’atto parlamentare del 21 agosto 2018, fosse frettolosa, incompleta e senza una vera base di approfondimento alle domande poste.

    Anzi, oserei dire che qualcuno nemmeno si sia degnato di approfondire il tema specifico e l’allarme lanciato. Ancora una volta con superficialità. In ogni modo, dopo la trasmissione citata sopra della RSI e dopo aver raccolto qualche informazione, domande ve ne sono ancora parecchie attorno a questa faccenda e di sicuro non ne esce bene l’immagine dell’educazione a questi livelli specifici nel nostro Cantone.

    Non si tratta di una “caccia alle streghe” ma vien da sé che queste pratiche possano non solo creare difficoltà agli allievi stessi nel loro ulteriore percorso formativo, ma alla reputazione del nostro sistema scolastico e ovviamente anche al mercato del lavoro quando questi ex allievi dovranno dimostrare di essere formati adeguatamente e di saper lavorare.

    Alla luce di quanto esposto sopra, chiedo al lodevole Consiglio di Stato:

    1) Il Governo e nel caso specifico il DECS quali misure vorrà adottare oltre alla sospensione dell’autorizzazione e dell’inchiesta amministrativa nei confronti dell’istituto Fogazzaro?

    2) Esiste o no la violazione dell’art. 253 del CPS? Se esistesse il sospetto di una violazione, il DECS procederebbe alla segnalazione al Ministero Pubblico? *(vedi in calce: Conseguimento fraudolento di una falsa attestazione)

    3) Quali misure sono allo studio per evitare altre situazioni analoghe che si potranno creare anche in altri istituti visto che operano in una zona grigia?

    4) Vi sono altri istituti che praticano le stesse metodologie? Se si, indicare quali sono, quanti sono e quali percorsi scolastici (anche di esame) utilizzano e in quale paese.

    5) Se vi sono altri istituti (punto 4) il Cantone che tipo di analisi e controlli vorrebbe adottare nel dettaglio per evitare un caso analogo a questo in oggetto?

    6) C) Come vorrebbe intervenire il DECS (anche a livello svizzero) affinché si evitino di accettare questo genere di diplomi farlocchi nelle scuole superiori di ogni livello, accademie, politecnici e quant’altro?

    7) Se l’inchiesta in atto in Italia, che dal 2017 beneficia dell’effetto sospensivo, dovesse dimostrare che effettivamente i diplomi rilasciati a Pomigliano d’Arco erano il frutto di procedure fraudolente assai note, intende il CdS adoperarsi affinché i diplomi ottenuti almeno dal 2017 (temo che per gli anni precedenti sarebbe un problema) in poi vengano annullati?

    8) Quali ulteriori misure o percorsi scatterebbero per questi allievi con diploma invalidato? E’ prevista o prevedibile per gli studenti la possibilità di sostenere una nuova sessione d’esami su suolo elvetico?

    9) Risulta al Governo che vi siano stati negli ultimi anni (dal 2012) allievi a beneficio di prestazioni assistenziali o che hanno ottenuto finanziamenti pubblici per frequentare questo istituto specifico di Breganzona oppure che, ancora peggio, abbiano ottenuto sovvenzioni per pagare gli spropositati costi per sostenere gli esami, quando in Svizzera sono gratuiti e che hanno causalmente ottenuto questi diplomi farlocchi a Napoli? (elencare il numero di allievi dal 2012 a beneficio di soldi pubblici per il caso specifico in oggetto).

    10) Se vi fossero dei casi come quelli ipotizzati al punto 9, come pensa di agire il Governo nei loro confronti? Verrebbe chiesta la restituzione dei finanziamenti pubblici, a quel punto fraudolenti, soprattutto per rispetto degli allievi che hanno frequentato “onestamente” le nostre scuole ticinesi e in rispetto dei sacrifici delle loro famiglie?

    11) Quali misure vorrebbe adottare il Governo per sensibilizzare anche il mercato del lavoro e i datori di lavoro nell’assumere ex studenti con diplomi simili?

    12) Quanti impiegati sono stati assunti nell’Amministrazione cantonale con questo genere di diplomi dal 2012 (anno del rilascio autorizzazione all’istituto Fogazzaro)?

    13) Visto che l’emanazione dello stop all’autorizzazione all’esercizio del 25 gennaio u.s. ha effetto anche sugli allievi che dovrebbero sostenere degli esami nel 2019, il Cantone che intenzione avrebbe? Non reputa il DECS, che per non penalizzarli ulteriormente e anche per rispetto degli studenti che studiano in Ticino, potrebbero, come privatisti, inserirsi agli esami nei nostri licei sul territorio cantonale o per chi vorrebbe nel resto della Svizzera?
    In attesa delle risposte, cordialmente vi saluto.
    Tiziano Galeazzi, UDC

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Associazione ETC: un’associazione che è editrice del proprio giornale di informazione online www.eticinforma.ch (dallo storico www.ch-ti.ch – 11.04.2006) e pure del bimestrale cartaceo ETiCinforma Paper (numero zero apparso l’11 settembre 2016), che si occupa, tra le altre attività, anche di comunicazione, relazioni pubbliche, organizzazione come promozione di eventi. Una delle nostre specializzazioni è l’attività di ufficio stampa, di PR, di agenzia fotografica (anche per eventi come matrimoni, cerimonie, ecc.). Collaboriamo con molti media.

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