Interrogazione ai sensi dell’art. 98 della Legge sul Gran Consiglio:
– il Cantone Ticino promuove le sue materie prime, la pietra in particolare?
Lodevole Consiglio di Stato,
il nostro Cantone propone due materie prime importati quali l’acqua e la pietra naturale, due realtà uniche, diversificate e praticamente inesuaribili.
Il settore della pietra naturale propone prodotti di qualità a km 0, con cave nei distretti di Leventina, Riviera, Locarno e Valle Maggia. Queste industrie garantiscono diverse centinaia di posti lavoro ubicati specialmente nelle regioni periferiche del Cantone. Granito, gneiss, beola e marmo (con l’unica cava di marmo bianco della Svizzera ubicata in Valle di Peccia) sono i materiali naturali grezzi e finiti che provengono da queste cave a dai loro laboratori, materiali per lo più esportati sui mercati della Svizzera interna e all’estero. La bellezza e alta qualità delle nostre pietre sono in generale molto apprezzate. L’attuale situazione economica a livello internazionale sta mettendo a dura prova questo importante settore produttivo, attivo da almeno un secolo nel nostro Cantone.
Nel Cantone Ticino vi sono numerosi cantieri promossi e gestiti dal Cantone e sono in atto e previsti importanti investimenti milionari da parte della Confederazione, Ferrovie federali e altre ex regie federali.
Già in passato l’uso di materiali naturali in importanti cantieri aveva creato discussioni e polemiche: granito cinese a Chiasso, porfido estero per Via Stazione a Bellinzona, facciate LAC di Lugano, tanto per esemplificare.
Nelle scorse settimane la stampa ha riportato una notizia che nell’ambito di un appalto di pietra naturale per la nuova Stazione FFS di Bellinzona un imprenditore della Riviera aveva presentato un’offerta alternativa, proponendo di sostituire il materiale di “travertino romano”, previsto dalla Stazione appaltante, con del locale marmo di Peccia.
Ultimamente il Consigliere nazionale Fabio Regazzi ha annunciato un’interpellanza che presenterà alla prossima sessione delle Camere federali chiedendo i motivi che hanno portato le Ferrovie federali a scegliere l’uso di “travertino romano”, quando la regione ticinese offre dei materiali idonei per questo tipo di lavori. Il tutto a due passi dai cantieri interessati.
L’uso dei nostro materiali naturali in edifici pubblici, luoghi di grande transito di pubblico, sono anche un importante fonte per far conoscere le pietre specifiche, di promozione e sostegno per la nostra industria del settore e per far conoscere le zone di estrazione di queste pietre.
Considerata queste preoccupanti realtà che si ripetono nel tempo di non privilegiare l’uso di quanto il nostro Cantone offre ci permettiamo chiedere al Consiglio di Stato quanto segue:
• quali iniziative sono in atto da parte del Cantone per far conoscere e promuovere le materie prime esistenti nella nostra regione, segnatamente quelle legate all’estrazione e alla lavorazione della pietra indigena,
• considerati gli importanti investimenti pubblici come è utilizzata la pietra ticinese sui diversi cantieri e quali direttive sono in atto per l’uso di questi nostri materiali,
• il Cantone ha preso contatto con la Confederazione, segnatamente con le Ferrovie federali e altri enti federali che investono in Ticino, alfine di promuovere l’uso delle nostre pietre naturali sui cantieri in via di attuazione e in progettazione,
• nel caso che non vi sono state iniziative puntuali in che modo intende attivarsi il Consiglio di Stato per promuovere il settore della pietra naturale e l’uso dei prodotti specifici,
• quali iniziative sono in atto nelle scuole professionali, la SUPSI, l’USI e presso gli ordini degli architetti e ingegneri per informarli e sensibilizzarli alla conscenza e all’uso di questi nostri prodotti locali.
Nell’attesa di una risposta ringrazio per l’attenzione.
In fede
Germano Mattei, deputato di MontagnaViva
Confirmatari: Luigi Canepa (PPD), Omar Terraneo (PLR), Graziano Crugnola (PLR)
Cavergno, 10/17 febbraio 2016