Lodevole Consiglio di Stato,
l’applicazione della Legge sulle imprese artigianali (LIA) del 24 marzo 2015, entrata in vigore il 1 febbraio 2016, sin da subito ha causato nel paese molte discussioni e anche conseguenze materiali per numerosi operatori. Per altri aspetti ha pure permesso di far chiarezza su numerosi aspetti non chiari o sommersi dell’imprenditoria artigianale edile cantonale. In effetti, voleva essere una “legge anti padroncini”, ma mi sembra che in realtà sia diventata una legge “anti operatori ticinesi”!
In data 21 giugno u.s. è pure stato presentato 4602 firme di cittadine e cittadini che chiedevano di abrogare questa legge e in linea subordinata di far diventare la legge in un semplice elenco sul quale si deve essere presenti per lavorare in Ticino.
Recentemente, il 20 novembre u.s., una decisione del Tribunale Amministrativo cantonale ha dato accolto un ricorso che contestava l’obbligo d’iscrizione all’Albo delle imprese edili. Per voce del Direttore del Dipartimento del Territorio è stato affermato che “non è escluso un passo indietro definitivo nei confronti di questa legge”, ossia che tutto l’impianto legislativo, a nemmeno due anni dalla sua messa in vigore, potrebbe essere caduco.
In questo momento particolare mi permetto chiedere al Consiglio di Stato quanto segue:
1. Una decisione in merito al mantenimento o abrogazione della Legge LIA è, in effetti, da attendersi a breve?
2. Dall’entrata in vigore della legge quante sono le persone che si sono viste negare la possibilità di lavorare? Di cui quanti ticinesi? Quanti confederati di altri Cantoni? Quante persone o ditte provenienti dall’estero?
3. Quante sono le multe intimate per mancata iscrizione alla LIA? Per quale importo totale? Quante multe intimate a ticinesi? Quante a confederati e a persone o ditte estere?
4. Quante sono effettivamente le Ditte che hanno pagato la tassa d’iscrizione nel 2016? Quante sono effettivamente le Ditte che hanno pagato la tassa di rinnovo nel 2017? Di cui: quante ticinesi, confederate estere?
5. L’importo incassato a quanto ammonta? Lo stesso copre i costi dell’Ufficio preposto, della Commissione di vigilanza, degli Ispettori?
6. In caso di abrogazione della legge quale sarà il futuro di questo Ufficio e delle persone che vi sono attive e che sono attualmente interamente pagate dagli artigiani?
7. Quanti sono i ricorsi presentati contro questa Legge? Quanti sono quelli presentati da privati, quanti da parte di Enti e organizzazioni specifiche?
8. Corrisponde al vero che l’Avvocato che rappresenta la Commissione LIA è colui che ha perso il ricorso?
9. In quanti altri ricorsi quest’Avvocato rappresenta la Commissione LIA?
10. Corrisponde al vero che è questo Avvocato, congiuntamente alle persone che hanno scritto la legge, che sta valutando il parere governativo che definisce quale sarà il futuro della Legge stessa?
Nell’attesa di una risposta ringrazio per l’attenzione.
In fede
Germano Mattei, deputato di MontagnaViva