Nel periodo “hot” della storia contemporanea svizzera e ticinese riguardante l’ambiente e la biodiversità, dove sembra che da un giorno all’altro ci si accorga che la colpa di quasi tutti i mali ambientali sia svizzera e l’isterismo collettivo di massa sembra prevalere, ebbene qualche riflessione andrebbe fatta a mente “fredda”.
Nell’euforia da primi della classe in Svizzera (già collaudata e male, in molti settori economici e finanziari in passato) oramai prevale la certezza che tutti i mali all’ecosistema siano frutto dell’uomo. Il tutto avviene, ovviamente, ignorando volontariamente (non pagante elettoralmente) che l’evoluzione del pianeta nei miliardi di anni, abbia dimostrato che i fattori principali sono naturali e quindi incontrollabili.
Ebbene con questo “isterismo green” a livello nazionale si vuol far passare un rimedio monetario con balzelli ed ecotasse come la soluzione dei problemi. Principio questo, ovviamente ipocrita e inefficiente.
Se si vuol veramente contribuire al bene di questo pianeta nel nostro piccolo, le soluzioni spaziano da quelle educative a quelle concrete, tangibili e sicuramente molto più efficaci che pulirsi la coscienza con tasse ecologiche collettive.
Nel nostro quotidiano, ognuno di noi dovrebbe sforzarsi di contribuire in questo disegno più ampio con misure pratiche e concrete. Anche le istituzioni possono e devono fare di più, non solo a parole o tassando i cittadini, ma dando pure esempi pratici e incentivi a coloro che accettano di dare una svolta alle proprie abitudini, che, tutti noi, abbiamo assimilato da anni a questa parte.
Ci permettiamo quindi nel concreto e nel nostro piccolo, contribuire nel sensibilizzare maggiormente la popolazione e individuare alcuni piccoli accorgimenti pratici che potrebbero dar man forte alla collettività, lasciando cadere ideologici balzelli.
Anzitutto vorremmo richiamare l’Interrogazione del gruppo UDC dello scorso 8 marzo
” E se dalla plastica passassimo ai prodotti in crusca commestibile?”
(sempre in attesa di una risposta) nella quale chiedevamo al Municipio, se volesse o meno contribuire concretamente per ridurre e far ridurre l’uso della plastica monouso nelle manifestazioni pubbliche sia organizzate dalla città, così come quelle private con permesso di utilizzare il suolo cittadino.
Secondariamente vorremmo chiedere al Lodevole Municipio come intenda sensibilizzare anche il settore della raccolta rifiuti, nello specifico dei contenitori/sacchi di plastica cittadini. Per finire, anche se indiretto, vorremmo chiedere se fosse interessante per la città contribuire in modo ecosostenibile ad appoggiare la distribuzione dell’acqua da bere, valorizzando dei sistemi che permettano di ridurre sensibilmente l’utilizzo delle bottiglie di plastica (PET) quali contenitori. Questo in base a degli esempi già concreti come nel Comune di Maroggia e pianificati anche nel bellinzonese.
Ovviamente ogni cittadino resterà sempre libero di scegliere il meglio per se stesso, ma offrendo anche questo nuova possibilità molto economica rispetto ad oggi, coloro che vorranno contribuire direttamente ad un miglior equilibro ambientale, lo potranno fare evitando la plastica. A Maroggia la casetta dell’acqua, situata sul piazzale FFS, ha celebrato, qualche settimana fa, i suoi primi 100’000 litri di acqua purificata, (frizzante o naturale) risparmiando l’equivalente di 100’000 litri in bottiglie PET.
A seguito di quanto sopra, chiediamo al Lodevole Municipio:
A) A che punto sta la nostra Interrogazione dell’8 marzo 2019 dal titolo: ” E se dalla plastica passassimo ai prodotti in crusca commestibile? “
B) Quanto costano all’anno i sacchi comunali depositati nei cestini cittadini sparsi per il comune di Lugano?
C) Quanto costano all’anno i sacchetti di plastica rossi messi a disposizione alla popolazione per la raccolta della “pupù” dell’amico fido?
D) Non reputa il Municipio che si potrebbero mettere a disposizione sacchi dei rifiuti e sacchetti per “Fido” non più in plastica, bensì in materiale biodegradabile?
E) I Nuovi sacchi di plastica che verranno introdotti, con il nuovo balzello sui rifiuti, alla popolazione di che materiale sarà composto? Non varrebbe anche in questo caso trovare una soluzione al di fuori della comune plastica con accordi tra produttori e punti di vendita?
F) Come reputa il Municipio l’idea presente a Maroggia e prossimamente in altri comuni ticinesi al riguardo di stazioni simili alla “casa dell’acqua” laddove andrebbe a sensibilizzare la riduzione dell’uso di bottiglie di plastica monouso?
In attesa di una vostra risposta in merito entro i termini previsti dalla LOC,
Cordialmente vi salutiamo.
Tiziano Galeazzi, UDC (primo firmatario)
Raide Bassi e Alain Bühler, UDC