Pubblicamente e a più riprese negli ultimi mesi l’avv. Tuto Rossi ha trattato il tema dei Medici del traffico, in relazione alle vessazioni da loro causate a molti automobilisti, con la collaborazione della Sezione della circolazione del Cantone Ticino. Le varie prese di posizione e le conferenze pubbliche hanno suscitato parecchio interesse nell’opinione pubblica, a dimostrazione della sensibilità del tema.
Il 1° marzo 2019 l’avv. Tuto Rossi ha inoltrato via e-mail ai politici ticinesi (Consiglieri di Stato, Gran consiglieri, Consiglieri nazionali e Consiglieri agli Stati) una lettera sottoscritta da 130 cittadine e cittadini che citava:
«On. Consiglieri di Stato,
Stimati deputati al Gran Consiglio, al Consiglio nazionale e al Consiglio degli Stati, il principale vostro compito è assicurare il benessere del popolo che vi ha scelto come suoi rappresentanti (secondo le vostre idee politiche).
La riforma della legge federale sulla circolazione stradale, denominata Via Sicura, ha inasprito le sanzioni e le multe e ha introdotto la figura del medico del traffico. Nell’applicare questa riforma, il Ticino ha peggiorato la situazione, condannando in maniera del tutto fuorilegge il cittadino a subire insopportabili costi supplementari.
La Sezione della Circolazione di Camorino ha concordato con la dottoressa Mariangela De Cesare (medico del traffico) una tariffa minima di CHF 1’150.00 per una visita di una mezzoretta e una perizia generalmente scritta con il taglia e incolla. Grazie alla Sezione della Circolazione, la dottoressa De Cesare approfitta di un guadagno assicurato di centinaia di migliaia di franchi all’anno, sborsati dal cittadino senza nessuna trasparenza.
A questo scandalo si è recentemente aggiunto un fatto ancora più grave: la Sezione della Circolazione ha stipulato un accordo con la Scuola Universitaria Professionale (SUPSI) di Manno per eseguire perizie psicologiche del traffico a prezzi ancora superiori. La popolazione è rimasta scioccata nell’apprendere che una scuola pubblica emetta fatture di CHF 400.00 all’ora a carico del cittadino, per un servizio che gli viene affidato dallo Stato.
Infine SUPSI, Sezione della Circolazione e De Cesare obbligano il cittadino a pagare anticipatamente le loro enormi fatture. Lo possono fare perché il cittadino viene messo in una situazione di sottomissione e si sente ricattato: se non paga in anticipo, non potrà mai più guidare!
Siccome la licenza di circolazione è quasi sempre una necessità, le famiglie finiscono per indebitarsi. Con le tariffe imposte dalla Sezione della circolazione, ricuperare la patente può costare da CHF 6’000.00 a CHF 10’000.00. Tutto questo prima ancora di avere pagato le multe e scontato i mesi di revoca previsti dalla legge federale. Il cittadino che lavora e paga le imposte sta male perché si sente tartassato ricattato e umiliato dallo Stato che invece dovrebbe proteggerlo.
Se per cambiare la legge federale ci vogliono anni, per abolire la tariffa vessatoria della Sezione della Circolazione bastano pochi minuti. È sufficiente che voi lo vogliate.
Vi chiediamo di confermarci il vostro impegno affinché al 21 marzo al più tardi, primo giorno di primavera del 2019, in Ticino sia stato:
1. abolito l’obbligo di pagamento anticipato delle perizie dei vari medici, psicologi e altro del traffico;
2. abolito il tariffario della Sezione della circolazione e sostituito con un tariffario, per esempio di CHF 180.00 all’ora per il medico del traffico se professionista indipendente (Mariangela De Cesare o altri), e con la semplice copertura dei costi per gli esami e le perizie eseguite nelle strutture pubbliche (SUPSI, laboratori sussidiati etc.);
3. scoperchiato il conflitto d’interessi in cui si trovano i vari medici del traffico o SUPSI, che possono raddoppiare i loro guadagni semplicemente decidendo che l’automobilista deve tornare a farsi visitare da loro.
In attesa di una risposta da parte vostra, vogliate gradire Onorevoli Consiglieri di Stato e egregi Deputati, i sensi della nostra massima stima».
La lettera non ha avuto particolare seguito da parte del Consiglio di Stato, l’organo che avrebbe la competenza e la facoltà di risolvere in pochi minuti la questione sollevata.
Secondo gli approfondimenti dell’avv. Tuto Rossi, la Sezione della circolazione, senza nessuna base legale, si è permessa di concordare un tariffario con il medico del traffico di livello 3 e 4.
Per sanare questa illegalità, lo stesso avv. Tuto Rossi ha proposto di utilizzare a titolo di paragone la tariffa per i casi di patrocinio d’ufficio e di assistenza giudiziaria (RL 178.3101), il cui articolo 4 è del seguente tenore:
1. L’onorario dell’avvocato che opera in regime di assistenza giudiziaria è calcola secondo il tempo di lavoro sulla base della tariffa di fr.180.- l’ora;
2. Se la pratica è stata particolarmente impegnativa, per esempio, avendo richiesto studio e conoscenze speciali o avendo comportato trattazioni di nuove e complesse questioni giuridiche, l’onorario può essere aumentato fino a fr.250.- l’ora;
3. L’onorario del praticante legale è calcolato sulla base della tariffa di fr. 90.- l’ora.
Oltre alla questione delle tariffe applicate dal medico del traffico di livello 3 e 4, dalle informazioni raccolte, risulta che la Sezione della circolazione in modo illegale minaccia tramite un formulario ufficiale di adottare una decisione “sfavorevole e conclusiva” (in pratica il ritiro per sempre della patente) all’automobilista che si rifiutasse di pagare in anticipo la richiesta di acconto del medico del traffico di livello 3 e 4.
In data 13 marzo 2019 Paolo Pamini e cofirmatari presentavano un’Iniziativa parlamentare dal titolo “Medico del traffico -basta con le vessazioni contro gli automobilisti”, da cui sono riportate parte delle informazioni contenute in questo atto.
L’iniziativa chiedeva al Gran consiglio di trattare con urgenza la questione, intervenendo sulle modalità con le quali il medico del traffico valorizza le proprie prestazioni e ne richiede il pagamento, togliendo innanzitutto l’illegalità dell’esosa tariffa inventata dalla Sezione della circolazione, e stabilendo una tariffa corretta con la base legale richiesta dallo
Stato di diritto.
Atto che risulta tutt’ora inevaso.
In data 26 luglio 2019 l’Avv. Rossi, con un comunicato stampa, ha reso pubblici stralci della sentenza del Tribunale Amministrativo su un caso da lui patrocinato relativo alle perizie del medico del traffico, in questo caso riguardo la Dottoressa Mariangela De Cesare.
Nel comunicato stampa si evince:
• Che “non è possibile affermare che la perizia della dottoressa de Cesare si fondi su un impianto sufficientemente verificabile e attendibile”;
• Che non è “anche solo possibile intuire” dove sono gli elementi concreti che fondano i criteri di valutazione della dott. De Cesare;
• Che la perizia della dott. De Cesare è “scarnamente motivata e non priva di contraddizioni”;
• Che vi sono “seri motivi” per smentire le conclusioni della dott. De Cesare;
• Che le frasi messe in bocca dalla dott. De Cesare all’automobilista non possono essere dimostrate;
• Che, nel caso esaminato, la dott. De Cesare ha persino inventato falsità: ha scritto che l’automobilista era stata portata in ospedale quando ciò non era vero e ha addirittura contraddetto il rapporto di polizia, che verosimilmente non ha neppure letto.
È oramai chiaro che la prassi definita dalla Sezione della Circolazione sia immediatamente da rivedere per evitare di continuare a vessare i cittadini ticinesi. Dopo numerose discussioni pubbliche, inchieste giornalistiche e atti parlamentari, il Consiglio di Stato è finalmente chiamato ad agire.
Per questi motivi i seguenti Parlamentari chiedono:
1. Quale è la lettura del Consiglio di Stato della sentenza del Tribunale Amministrativo in oggetto?
2. Il Consiglio di Stato intende agire tempestivamente (entro massimo 2 mesi) per correggere le eccessive tariffe dei vari Medici del traffico mediante decisione governativa?
3. Intende il Consiglio di Stato fare chiarezza circa l’operato della Sezione della Circolazione per capire i motivi che hanno portato la stessa a definire questa vessatoria prassi e queste tariffe esagerate?
4. Intende il Consiglio di Stato agire nei confronti della Dottoressa De Cesare per verificare le modalità di trattazione dei casi in relazione alla sentenza del Tram? Se Sì, valuta anche l’interruzione del mandato o della collaborazione in essere?
5. Come intende agire il Consiglio di Stato verso tutti quei cittadini ticinesi che hanno subito questo ingiusto e vessatorio trattamento? È ipotizzabile un risarcimento danni a queste persone? A quanto ammonterebbe il risarcimento totale? Chi se ne farebbe carico?
6. Nel caso Il Consiglio di Stato intendesse risarcire chi ha subito un danno, intende chiamare alla cassa i vari Medici del traffico che hanno contribuito a cagionare il danno?
Ringraziando per le risposte che verranno fornite nella prossima seduta del Gran Consiglio, cogliamo l’occasione per esprimere cordiali saluti.
Piero Marchesi e Tiziano Galeazzi (primi firmatari), Sergio Morisoli e Edo Pellegrini, Daniele Pinoja.