Secondo la Camera di commercio e le associazioni padronali non ci si contagerebbe sul posto di lavoro. Noi non ne siamo affatto convinti, così come non lo sono i sindacati. UNIA in particolare ha rivendicato da tempo la chiusura di «tutte le attività economiche non essenziali» (ovviamente accompagnata da «aiuti economici, che siano chiaramente definiti e rapidamente disponibili») per «limitare in modo decisivo la circolazione delle persone e quindi del virus».
Da testimonianze raccolte dal nostro Partito, ad esempio, in alcune aziende gli impiegati contagiati dal Coronavirus non verrebbero conteggiati come tali, il che, se fosse pratica diffusa, renderebbe le statistiche perlomeno imprecise.
Chiediamo al Consiglio di Stato:
1. cosa ne pensa delle recenti affermazioni della Camera di Commercio ticinese e delle associazioni padronali di categoria, secondo cui sul posto di lavoro non ci si contagia?
2. se il Cantone sta monitorando la diffusione del Coronavirus durante le ore di lavoro, ad esempio tramite la redazione di apposite statistiche relative ai contagi avvenuti sul posto di lavoro? Se sì, è il Cantone stesso ad occuparsi di tali statistiche, o la loro creazione è affidata a terzi?
3. Stando a delle testimonianze, in alcune aziende i malati di Covid-19 non verrebbero registrati come tali. Il Consiglio di Stato è a conoscenza di situazioni simili e, se sì, cosa ne pensa? Ciò avviene anche anche negli uffici dell’amministrazione?
4. qualora la prassi descritta alla domanda precedente fosse diffusa, ci troveremmo di fronte a una falsificazione delle statistiche relative ai contagi sul posto di lavoro?
Per il Partito Comunista
Massimiliano Ay e Lea Ferrari
Interrogazione “Rive lacustri: la passeggiata Caslano – Agno è un bene comune”
Nel settembre scorso sono stati denunciati interventi impropri sulle rive del lago Ceresio presso il Comune di Magliaso (vedi articolo del CdT in allegato).
La legge sulla pianificazione del territorio (LPT) è molto esplicita all’art. 3 “Principi pianificatori” prescrivendo di “tenere libere le rive dei laghi e dei fiumi ed agevolarne il pubblico accesso e percorso”.
Benché nel 2002 su stimolo di una mozione di Bill Arigoni il Gran Consiglio decretava che il recupero delle rive dei laghi dovesse essere affrontato a livello cantonale, è mancata la determinazione di percorrere fino in fondo questa prospettiva, giungendo ad ogni modo ad un risultato apprezzabile: la scheda P7 del Piano direttore. Vi si legge che “storicamente i laghi Verbano e Ceresio sono sempre stati considerati un bene comune” e che da perseguire è “l’aumento della pubblica fruizione delle rive dei laghi”.
Nello specifico la passeggiata Caslano – Agno è iscritta come percorso pedonale ben attrezzato, accessibile a tutte le categorie di utenti. In più punti però la passeggiata è interrotta (dintorni della clinica Rivabella e Centro Magliaso), mentre è di grande pregio la rinaturalizzazione a sud fino alla zona golenale di importanza nazionale, a cui si aggiunge il comprensorio del Monte Caslano.
È nostra convinzione che una chiara, coerente e attiva realizzazione delle misure della scheda P7 sia il miglior deterrente ad atti illegali a fini privati e meschini di deturpazione del demanio pubblico, perciò si chiede al Consiglio di Stato:
▪ si è presa posizione nei confronti del Comune di Magliaso per i fatti avvenuti lo scorso settembre?
▪ come intende intervenire per applicare la scheda P7 in generale e in particolare per la passeggiata Caslano-Agno?
▪ potrebbe essere necessaria a distanza di un decennio dall’entrata in vigore della scheda P7 un’analisi degli obiettivi raggiunti e i compiti ancora giacenti da svolgersi in consultazione con i
Comuni interessati?