Interpellanza al Consiglio federale – Vaccinata la Svizzera, la pandemia non sarà finita: basi legali, misure e strumenti per la gestione dei flussi di persone da e verso la Svizzera.
L’andamento delle infezioni e lo sviluppo della campagna vaccinale mostrano una Svizzera pronta ad un ritorno alla “normalità ante-Covid” già questo autunno. La lotta alla pandemia a livello globale è ancora lontana da tale scenario. La Svizzera è notoriamente un Paese che vive un notevole spostamento di persone in arrivo, partenza e transito, in differenziati ambiti: relazioni personali/famigliari, lavoro, studio, turismo e migrazione economico/politica (asilo). Data questa situazione è evidente che saranno necessarie basi legali specifiche per gestire una situazione non pianificabile e molto mutevole nei prossimi 2-3 anni.
1) Il Consiglio federale ha un concetto a riguardo? Si agirà in maniera globale e trasversale o ogni settore coinvolto agirà autonomamente?
2) Il quadro normativo attuale dispone di basi sufficienti per prendere misure nell’ambito della gestione dei flussi di persone da, verso e attraverso la Svizzera negli ambiti citati nel preambolo?
3) Sarà possibile, se sì con quale base legale, limitare l’entrata in Svizzera per motivi personali, di lavoro o di studio a persone provenienti da un Paese o da una regione in un momento specifico nel quale questa vive un livello di contagi pericoloso?
4) La ripartenza della mobilità internazionale e lo sviluppo della pandemia nei Paesi sottosviluppati avrà un effetto sui flussi migratori. Il nostro sistema dell’asilo è pronto a gestire nel 2022 e 2023 un crescente numero di persone in arrivo, tutte maggiormente esposte al Covid rispetto alla popolazione residente? Sono necessarie basi legali specifiche? Saranno consolidati controlli sistematici? E’ prevedibile un aumento dei costi e della complessità delle procedure? Esiste un piano a riguardo?
5) Nell’ambito turistico è essenziale limitare al minimo gli ostacoli nei confronti di chi desidera scoprire e vivere la Svizzera. D’altro canto il settore rappresenta un oggettivo pericolo per lo sviluppo di nuovi focolai che facilmente (soprattutto tra i giovani meno propensi alla vaccinazione) potrebbero diffondersi anche tra la popolazione residente. Esiste un piano d’azione con misure di prevenzione e, se necessario di contenimento, di focolai preoccupanti? La competenza i dei Cantoni o della Confederazione? Esistono basi legali per ev. limitare temporaneamente l’afflusso da una regione o da un Paese?
Marco Romano
Consigliere nazionale Gruppo del Centro – PPD Ticino