Ci capita di leggere vari blog privati, oppure esternazioni su Facebook o su altri blog di giudizi che possono ledere attività commerciali in maniera importante. Anche noi a volte critichiamo fatti o avvenimenti che ci disturbano, ma mai ci permettiamo di fare nomi e cognomi o citare aziende perché prima di tutto l’errore è ammesso e in seconda istanza prima di criticare bisogna conoscere i fatti in dettaglio. Quando vediamo scontrini con i nomi di ristoranti ben definiti con prezzi alti o bassi ma che a chi li pubblica sembrano esagerati, ci spiace perché pensiamo che dietro ad uno scontrino esistono dei titolari, dei colalboratori, che grazie a questo lavoro possono vivere decorosamente. Quando poi leggiamo la critica di una persona scandalizzata che in un ristorante del sottoceneri ha pagato fr 3’30 un capuccino, ci rendiamo conto che molte persone sparano ”minchiate” per il gusto di farlo, senza sapere, o sapendo, di far del male a chi lavora e si impegna seriamente a offrire lavoro e creare indotto economico per tutta una comunità. Scandalizzarsi per il costo di frs 3,30 di un capuccino è a dir poco ridicolo e vergognoso, per non dire da denuncia a chi si è permesso di esternare questo suo pensiero. E ogni giorno leggiamo simili attacchi fuori luogo e che ledono le persone e non discutono il tema. E’ vero che la libertà di espressione è un diritto di ognuno, ma questa libertà termina dove inizia la denigrazione e il colpire sotto la cintola il tuo prossimo. Questo è inaccettabile e le autorità locali dovrebbero verificare e denunciare chi si permette attacchi indegni e che ledono l’onorabilità delle persone.