(vedi video interventi in fondo all’articolo) Franco Cavadini, presidente di Ticinomoda dal lontano 1978 ha aperto la conferenza stampa che si è tenuta questo pomeriggio presso il Casinò di Lugano con alcune cifre importanti: 4500 addetti ai lavori in Ticino, 90 milioni di tasse pagate dalle sole aziende del settore, una cifra d’affari pari a 10 miliardi di franchi. Cifre che vanno analizzate e ben strutturate. Un’altra affermazione che ci ha stupiti è che ad una richiesta di lavoro che una ditta del settore pubblica, rispondono di regola 2 residenti e 98 esteri, tra cui la maggior parte frontalieri. Il cambio Franco/euro ha complicato non poco le cose, la mancanza di profili professionali nel cantone non facilità l’avvicinarsi dei nostri giovani alle professioni, che nel tempo sono cambiate e non si tratta di solo sarti o sarte ma nuove professioni legate alla grafica, alla logistica, alla conoscenza dei materiali e via dicendo. Davanti a tutto ciò noi di ETiCinforma ci siamo permessi di chiedere che se si vuole un futuro garantito con posti di lavori pregiati ai residenti bisognerebbe snellire il mondo scolastico affinché si renda conto delel necessità di questo settore. La risposta degli oratori, assieme a Cavadini vi era anche Luca Albertoni, dir. Cc-Ti, è stata di puntare il dito al mondo politico e conseguentemente alla scuola che non fanno molto affinché questo comparto possa beneficiare dei profili professionali affini alle esigenze reali del settore. Come ciliegina, lo stesso Cavadini ha affermato che mai i signori di Bellinzona si sono recati nelle imprese associate a Ticinomoda a vedere e rendersi conto del livello di eccellenza raggiunto e se non si tocca con mano il mondo del lavoro, difficilmente ci si può aspettare un parallelismo tra politica, mondo scolastico e imprenditoriale. Le cifre di cui sopra abbiamo citato imporrebbero, a nostro modo di vedere, molta più sensibilità da parte dell’amministrazione pubblica.