Che il problema premi cassa malattia esiste è un dato di fatto. Se la destra adotta soluzioni folli, tipo di non permettere di cambiare franchigia per tre anni, se non si ha quella base, per, a detta loro, sensibilizzare gli assicurati, i socialisti vanno ben oltre….
Ai socialisti imborghesiti che di socialismo neppure hanno ancora il profumo, escono con una proposta di limitare i premi cassa malattia al massimo del 10% del reddito, dove sappiamo tutti come i liberi professionisti siano esperti nel tenere bassa la propria notifica fiscale. Innocentemente il PS annuncia che questa operazione comporta un maggior costo di 4 miliardi, da incollare ai conti della Confederazione. Ma alla fine chi pagherà questi miliardi? Ancora i lavoratori e dipendenti, queli che dovrebbero essere tutelati proprio dal PS!
Nessuno, e diciamo nessuno che inizia a parlare di valutare i conti delle casse malati, nessuno accusa un sistema sanitario ragnateloso e complicato nella sua analisi, creato ad arte per non lasciare trasparire la realtà dei conti degli assicuratori. Quando si inizierà a valutare il sistema, non con cerottini, ma con analisi serie e con decisioni chiare e certe a favore del sistema e dunque della gente, potremo dare credito a chi si sciacquerà la bocca con le parole “premi di cassa malattia”.
Lo sappiamo tutti che chi è preposto a rappresentare la popolazione, è confrontato con magari interessi superiori che impongono prese di posizioni incomprensibili per i lavoratori che sono chiamati sempre più spesso a pagare. Addirittura il Cantone Ticino, preferisce pagare 100 milioni in sussidi per aiutare la gente, lodevole e per fortuna, anziché cercare di intervenire sugli assicuratori, limitandone il premio alla fonte e impiegando queste risorse economiche per il lavoro e altri temi altrettanto importanti e improrogabili per la gente: ripetiamo, lavoro, sanità, scuola, mobilita!