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Le ultime news di ETiCinforma.ch

  • “IL PARDO ALZA LO SGUARDO VERSO LOCARNO 2025 E PARDO D’ORO A ‘VITALINA VARELA’ ”, di Monica Mazzei.

    RBoss
    Ago 19, 2019
    eticinforma.ch, locarno, locarno festival, monica mazzei, pardo d oro, pedro costa, Vitalina Varela
    0

    * L’audio intervista: Klaudia Reynicke ci racconta il suo film “Love Me Tender”. *

    Nella foto in alto: L’attrice Vitalina Varela regge il Pardo D’Oro per il film omonimo “VITALINA VARELA”, regia di Pedro Costa. Ha vinto anche il Premio per la Miglior Interpretazione Femminile 2019. 

    Ieri sera si è conclusa con l’assegnazione dei palmares 2019, la 72a edizione del Locarno Film Festival.
    L’edizione, la prima con alla direzione artistica Lili Hinstin, ha avuto un’ottima risonanza ed affluenza di pubblico e operatori del settore.
    Il Pardo d’oro quest’anno è andato al Portogallo (nel corso di questo articolo, troverete l’ultimo blocco recensioni e i link video delle varie presentazioni e della serata finale e lista Ufficiale premiazioni 2019).

    “VITALINA VARELA”, Portogallo 2019, regia di Pedro Costa, che si aggiudica così il Pardo d’Oro della 72a edizione del Locarno Film Festival.

    Al film viene assegnato anche il Premio Miglior Interpretazione Femminile 2019 alla protagonista, l’interprete di Capo Verde omonima del titolo della pellicola.
    La storia drammatica vede una matura donna, che dopo molti anni di speranzosa attesa, riesce ad approdare a Lisbona.
    Sono però trascorsi 3 giorni dal funerale del marito e questo darà addito a critiche.
    Il fatto che questo film abbia visto aggiudicarsi ben due premi, per la presidentessa di giuria costituisce un “evento mondiale”.

    Nel discorso di chiusura, il presidente Marco Solari ha ricordato a tutti che il Locarno Film Festival diffonde libertà e verità, che va considerato un motivo d’orgoglio per la Locarno e per la Svizzera italiana tutta.
    Una edizione che la sottoscritta ricorderà come non mai, come porta aperta sulla multiculturalità, e sulle pari opportunità per ogni gente di ogni Paese del mondo.
    Obiettivo principale attuale di Solari e di tutta l’Amministrazione del festival è il sempre più vicino “LOCARNO 2025”.
    Grandi progetti fervono per quell’anno importante; e il presidente ha ricordato quanto il Locarno Film Festival sia fonte di crescita economica e di incontri di altro profilo artistico e politico per tutto la regione del Locarnese.

    Di seguito, le recensioni dell’ultimo blocco di film da me visti e la lista dei palmares 2019.

    Concorso internazionale.

    “THE LAST BLACK MAN IN SAN FRANCISCO”, regia di Joe Talbot.
    USA, 2019.

    Jimmie è un giovane di colore che abita in condizioni di grande povertà in un ghetto di San Francisco.
    Divide una misera abitazione con l’amico Mont ed il padre non vedente di quest’ultimo. Mont è dotato di una vasta cultura e medita di diventare un giorno un artista poliedrico e il talento non gli mancherebbe…
    I due hanno un rapporto di amicizia molto stretto e solidale, e nel film, che conserva sempre dei toni delicati, non si capisce mai in modo evidente se potrebbe sfociare in una relazione omosessuale vera e propria.
    La vita è dura tra un sussidio e l’altro e massimo sogno di riscatto per Jimmie, è un giorno ritornare proprietario di una immensa Villa in un quartiere bene di bianchi, che il padre gli aveva raccontato quando era piccolo, essere stata costruita dal nonno. Jimmie ama quella casa come fosse già sua, e nonostante le lamentele dei legittimi proprietari, vi apporta piccole ristrutturazioni giornaliere, dando vita a parecchie scene divertenti nella storia.
    Quella casa lo aiuta a sopportare tutte le difficoltà ed amarezze della sua vita.
    Ci sarà un momento nel quale sembrerà sia fatta e che la casa possa veramente diventare sua; ma tutto franerà nella difficoltà di arrampicarsi sugli specchi.
    Il film tratta anche tematiche come il senso della vita, la memoria, l’unione tra esseri umani.
    Sullo sfondo, anche se non in modo aggressivo, la lotta interrazziale e di classe.
    Il film termina su un Jimmie diventato ormai adulto, che sceglie di lottare per cambiare davvero la propria vita.

    Piazza Grande.
    Prima mondiale.

    “CAMILLE”, regia di Boris Lojkine.
    Francia, 2019.

    * Questo film ha vinto il Prix du Public UBS *

    Il film racconta la storia vera di Camille, una fotoreporter di talento e di grande coraggio, forse troppo coraggio.
    Caratteristiche che forse non tutti si aspetterebbero nel viso, bellissimo, da bambina dai grandi occhi azzurri, che abbiamo visto nelle immagini finali del film, come tributo alla sua memoria.
    La giovane nell’ultimo periodo della sua vita, si è recata più volte nella Repubblica Centrafricana, per seguire dal vivo e immortalare le immagini della guerra civile tra opposte fazioni.
    Camille non si limita a fotografare come i colleghi uomini invidiosi del suo occhio acuto e brillante, che cercano persino in qualche modo di sabotarla.
    Non lo fa per il soldi, non lo fa per la gloria. Camille è completamente assorbita dalla realtà di questo popolo, instaura con loro un rapporto di fiducia reciproca e collaborazione.
    Ne vive la vita e la realtà.
    Scatta immagini bellissime e sorprendenti del quotidiano come della battaglia.
    Sminuite dal suo caporedattore, che tenta di indirizzarla altrove.
    Una sognante Camille si ubriacherà al tal punto di amore per la verità e per quelli che ormai considera fratelli, da superare qualsiasi limite si sicurezza….

    Concorso Cineasti del presente.

    “OVERSEAS”, regia di YOON Sung-a Belgio/Francia, 2019.

    Il film si apre su una donna delle pulizie chinata a terra, che in lacrime, è piegata a lustrare un pavimento.
    Facendo un passo indietro, ci catapultiamo in una scuola, situata nelle Filippine, dove, con teoria e pratica applicata, si insegna alle proprie alunne non solo come svolgere le incombenze domestiche in una casa di signori; ma ancora di più ad affrontare giornalmente solitudine, pregiudizi, sfruttamento e maltrattamenti.
    La docente ricostruisce vere e proprie scene, nelle quali fa mettere in atto ciò che può capitare ad una domestica filippina all’estero.
    Vi è poi l’appoggio di una vera e propria psicologa, che mentre le allieve prendono diligentemente gli appunti, spiega loro come mantenere sempre la calma, gestire lo stress, le richieste dei “padroni”, gli insulti e… Persino un improvviso desiderio di suicidarsi!
    Non mancano infine i consigli legali per districarsi, Paese per Paese.
    Tra loro una giovane che ha già vissuto un periodo a Dubai: ella spiega in lacrime tutto ciò che ha subito, dall’essere spremuta come un limone alle molestie sessuali come una prostituta. È la ragazza che piangeva all’inizio.
    Eppure, il film non manca di un sottile umorismo: come affrontare altrimenti una esistenza così dura?
    Il cavallo di battaglia è: “le filippine sono donne forti!”.

    “HERE FOR LIFE”, regia di Andrea Luka Zimmerman e Adrian Jackson.
    UK, 2019.

    * Questo film ha ricevuto una menzione speciale nella categoria “Cineasti del presente”. *

    Il film è una sorta di documentario che vede un gruppo di emarginati che si raccontano.
    Filo conduttore di ogni storia, è una simpatica e sorridente donna di colore, che apre ogni “capitolo” con una sorta di citazione rappresentativa della storia che segue.
    La prima è: “Non sacrificare i tuoi sogni per pagare le bollette”.
    Il lungometraggio affronta le storie vere di persone che, risucchiate dai propri drammi personali, non sono riuscite a “farcela”.
    Vivono come emarginati, senza un vero tetto sulla testa e hanno fondato fra loro, una comunità solidale con una specie di “centro”. Le storie sono toccanti.
    È palpabile il dolore di ciascuno dei protagonisti, al punto che lo spettatore può farlo proprio.
    Eppure c’è una sorta di leggerezza, grazie alla calma sorridente della donna di colore già sopraddetta.
    Queste persone, ognuna con i propri sogni, le proprie unicità, umanità e dolori, sono state scelte dalla regista Zimmerman (cresciuta a sua volta in un complesso popolare) e da Jackson, fondatore del progetto “Cardboard Citizens”, per creare un teatro di e per senzatetto.

    Piazza Grande.

    Serata del 15.08.2019:
    PARDO ALLA CARRIERA a Fredi M. Murer.

    “DIEGO MARADONA”, regia di Asif Kapadia.
    UK, 2019.
    Documentario sulla vita del calciatore Diego Maradona, con inserti di repertorio forniti da media e dalla famiglia dello sportivo. Altamente piacevole, la pellicola ci racconta tutta la vita della star del calcio.
    L’estrema povertà e onestà della famiglia di origine, gli esordi, la carriera folgorante e il successo planetario, le donne, i legami con il Napoli e l’Italia e la criminalità organizzata paternopea.
    Ma ci svela anche l’attitudine innata di Maradona nel saper dire umilmente, sempre la parola giusta ai microfoni.
    Ascesa e declino di un grande calciatore, vizi e virtù di un uomo in carne ed ossa, tendente ad una vita al massimo da succhiare fino all’ultima goccia.

    “THE NEST – IL NIDO”, regia di Roberto De Feo. Italia, 2019.

    Sfumature thriller-Horror-fantastiche, per un film venato di uno humor nero che mette i brividi.
    Opera prima in prima mondiale, del regista italiano Roberto De Feo, che si è interrogato sul come dirigere una storia che non scopiazzasse in nessun modo i grandi registi dell’horror italiano.
    È la storia di Samuel, un bambino in sedia a rotelle, protetto dalla nascita in tutto e per tutto dal mondo esterno, dalla sua famiglia.
    È la storia di un “nido” appunto, con il quale il giovanissimo protagonista ha quasi un rapporto di simbiosi, come se l’immensa casa isolata ed immersa nei boschi, fosse una entità a se.
    La casa è la sua unica realtà, la famiglia l’unico rapporto instaurato con la vita e l’unica che gli abbia fornito una mappa di comportamenti e credenze…
    Quando però arriva Denise, una coetanea di Samuel, per il ragazzo è sempre più difficile tenere a bada irrequietezza e malcontento.
    Da qui in poi, si verificheranno fatti molto strani ed inquietanti…

    Fuori concorso.

    “LE VOYAGE DU PRINCE”, regia di Jean-Francois Laguione e Xavier Picard.
    Francia-Lussemburgo, 2019.

    Film d’animazione, tratta un racconto filosofico e avventuroso e mette a confronto, idealmente, l’umanità di una scimmia con la mente calcolatrice di un uomo.

    Retrospettiva “Black Light”.

    “SHE’S GOTTA HAVE IT”, regia di Spike Lee.
    USA, 1986.
    La pellicola è girata in bianco e nero a mo’ di vecchio film-intervista.
    Protagonista è Nola Darling, il nome affibbiato ad una giovane e bellissima di colore, da tutti gli uomini che hanno avuto il privilegio di conoscerla intimamente e che ci parlano di lei, attraverso i propri occhi.
    Molti uomini per la verità, perché a Nola, sorridente e iperstimolata e frenetica artista visionaria, il sesso piace e non ne fa un mistero.
    Spike Lee mette così in scena l’abbattimento di due pregiudizi: verso i neri e verso le donne libere, che vivono il sesso come vogliono.
    Non mancano personaggi pittoreschi, naturalmente.
    Un film rilassante, piacevole, dove si sorride spesso, della tipica rappresentazione di Lee di tutti i luoghi comuni, in questo caso, soprattuto maschili, anzi, sui maschi neri.

    Piazza Grande.
    Prima internazionale.

    * Questo film è stato proiettato dopo la Cerimonia Ufficiale di Premiazione e di conclusione 72a edizione. Seguono in fondo articolo i link video (primo video con la cerimonia palmares) e lista premiazioni e menzioni. *

    “TABI NO OWARI SEKAI NO HAJIMARI”, regia di Kiyoshi Kurosawa. Giappone/Uzbekistan/Qatar, 2019.

    Yoko è una giovanissima giornalista televisiva.
    Pare essere specializzata soprattutto su reportage che raccontano la realtà di Paesi per lo più sconosciuti, come l’Uzbekistan.
    Non si conosce il motivo per il quale non si sposta direttamente con la troupe: la vediamo pernottare da sola negli hotel, per poi riceve indicazioni al telefono su dove raggiungere i colleghi uomini, come cameramen e regista.
    Posti per lo più sperduti, dei quali non parla la lingua e che metterebbero paura a chiunque.
    Ma non si perde d’animo.
    Con delicatezza non fa mai pesare disagi e mancanza di attenzioni.
    Arriva sul posto, quasi puntuale e legge e manda a memoria una volta sola il testo della puntata.
    Yoko si immergerà sempre più in una catena di mondi distanti dal suo.
    Ogni giorno una puntata, ogni giorno un mondo affascinante, volti nuovi, fatica, stress ma anche nuove culture e nuovi popoli che in qualche modo, si fanno un po’ amare…. Bello e godibile.
    Ti immergi senza fatica, a dispetto di lingua e differenze.

    – La mia audio- intervista alla REGISTA KLAUDIA REYNICKE per il film di produzione svizzera “Love Me Tender”, che ha concorso nella categoria “Cineasti del presente”:
    https://www.facebook.com/141679852556617/posts/2487525537972025?sfns=mo

    – LINK VIDEO DI PRESENTAZIONI E SERATE IN PIAZZA. (Il primo video con la cerimonia conclusiva e le premiazioni):
    https://www.facebook.com/IntervisteFotoByMonnalisa/videos/918912961805405?sfns=mo
    https://www.facebook.com/IntervisteFotoByMonnalisa/videos/391690771492303?sfns=mo

    – Video Pardo alla Carriera a Fredi Murer e presentazioni film “Diego Maradona” e “The Nest – Il Nido” del regista italiano Roberto De Feo:
    https://www.facebook.com/IntervisteFotoByMonnalisa/videos/368898110676507?sfns=mo
    https://www.facebook.com/IntervisteFotoByMonnalisa/videos/434416700496335?sfns=mo

    – Presentazione film “Camille”, che poi ha vinto il “Prix du Public UBS”:
    https://www.facebook.com/IntervisteFotoByMonnalisa/videos/2621985371166212?sfns=mo

    **** ELENCO UFFICIALE PREMIAZIONI 72a EDIZIONE LOCARNO FILM FESTIVAL *******

    Concorso Cineasti del presente

    Pardo d’oro Cineasti del presente
    BAAMUM NAFI (Nafi’s Father) di Mamadou Dia, Senegal

    Premio per il miglior regista emergente – Città e Regione di Locarno
    143 RUE DU DÉSERT di Hassen Ferhani, Algeria/Francia/Qatar

    Premio speciale della giuria Ciné+ Cineasti del presente
    IVANA CEA GROAZNICA (Ivana the Terrible) di Ivana Mladenović, Romania/Serbia

    Menzione speciale
    HERE FOR LIFE di Andrea Luka Zimmerman, Adrian Jackson, Gran Bretagna

    Moving Ahead

    Moving Ahead Award
    THE GIVERNY DOCUMENT (SINGLE CHANNEL) di Ja’Tovia M. Gary, Stati Uniti/Francia

    Menzioni speciali
    THOSE THAT, AT A DISTANCE, RESEMBLE ANOTHER di Jessica Sarah Rinland, Gran Bretagna/Argentina/Spagna
    SHĀN ZHĪ BĚI (Osmosis) di ZHOU Tao, Cina

    First Feature

    Swatch First Feature Award (Premio per la migliore opera prima)
    BAAMUM NAFI (Nafi’s Father) di Mamadou Dia, Senegal

    Swatch Art Peace Hotel Award
    LA PALOMA Y EL LOBO (The Dove and the Wolf) di Carlos Lenin, Messico

    Menzioni speciali
    INSTINCT di Halina Reijn, Paesi Bassi
    FI AL-THAWRA (During Revolution) di Maya Khoury, Siria/Svezia

    Pardi di domani

    Concorso internazionale

    Pardino d’oro per il miglior cortometraggio internazionale – Premio SRG SSR
    SIYAH GÜNEŞ (Black Sun) di Arda Çiltepe, Turchia/Germania
    (Locarno Short Film Nominee for The European Film Awards 2019)

    Pardino d’argento SRG SSR per il Concorso internazionale
    UMBILICAL di Danski Tang, Stati Uniti

    Premio per la migliore regia Pardi di domani – PIANIFICA
    OTPUSK (Leave of Absence) di Anton Sazonov, Russia

    Premio Medien Patent Verwaltung AG
    WHITE AFRO di Akosua Adoma Owusu, Ghana/Stati Uniti

    Concorso nazionale

    Pardino d’oro per il miglior cortometraggio svizzero – Premio Swiss Life
    MAMA ROSA di Dejan Barac, Svizzera

    Pardino d’argento Swiss Life per il Concorso nazionale
    TEMPÊTE SILENCIEUSE di Anaïs Moog, Svizzera

    Premio per la migliore speranza svizzera
    TERMINAL di Kim Allamand, Svizzera

    Variety Piazza Grande Award
    INSTINCT di Halina Reijn, Paesi Bassi

    Articolo, recensioni e video di Monica Mazzei
    addetta stampa culturale per ETiCinforma
    monica.mazzei.eventi@gmail.com

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