Da un articolo apparso ieri sul quotidiano “20 minuti” ho appreso che il Municipio di Lugano non ha consentito ai promotori del referendum Pal 2 l’autorizzazione a raccogliere firme negli ecocentri, che, secondo i promotori, in estate sono i luoghi migliori per la raccolta di firme in quanto accessibili solo ai luganesi.
Indipendentemente dal tema oggetto di referendum, sul quale non è mia intenzione mettere il becco, non posso che associarmi alle proteste dei referendisti e credo che sia dovere di ogni cittadino di questo Cantone di protestare quando un Municipio pone degli inutili e ingiustificati limiti di tempo o di luogo alla raccolta di firme a favore di un’iniziativa, un referendum o una petizione, che è un diritto democratico e protetto dalla Costituzione.
E trovo che anche la stampa dovrebbe denunciare ad alta voce simili situazioni, magari dedicandovi qualche articolo di approfondimento, in modo da sensibilizzare i politici e l’opinione pubblica su un tema sottovalutato.
Non mi stancherò mai di ripetere che in base alla giurisprudenza è possibile limitare l’esercizio di questo sacrosanto diritto solo per comprovati e reali motivi di ordine pubblico, che nel caso in questione non mi sembrano dati.
Su questo tema mi sono soffermato in vari punti del mio “Manuale per il lancio di iniziative popolari cantonali” , che è pubblicato sul sito del Guastafeste (www.ilguastafeste.ch) e che avevo trasmesso tempo fa a tutti i Comuni ( compreso quello di Lugano…) . Avevo pure segnalato alla stampa cantonale la pubblicazione di questo manuale che, sulla base delle esperienze da me fatte grazie alle 5 iniziative cantonali che ho lanciato in veste di principale promotore, mira ad aiutare con utili suggerimenti quei cittadini che volessero cimentarsi nell’ardua impresa di lanciare un’iniziativa. Ma incomprensibilmente la stampa (tranne il Mattino della domenica) ha snobbato l’esistenza di questo manuale e la possibilità di consultarlo sul mio sito.
Vi invito a leggere nel manuale allegato le frasi che ho evidenziato in azzurro alle pagine 2,3,10 e 11 e che calzano a pennello con quanto successo a Lugano. Nel testo ricordo fra l’altro che negli ultimi anni ho già presentato una decina di ricorsi contro decisioni dei Municipi in materia di autorizzazioni a raccogliere firme, e che li ho vinti TUTTI. Vi sembra una cosa normale da passare sotto silenzio ?
Proprio nell’intento di aiutare i cittadini che dovessero trovarsi nella stessa situazione ho pubblicato tutti questi ricorsi nel manuale, fra cui due che concernevano il Municipio di Lugano (ricorso del 18 aprile 2005 a pagina 82 e ricorso del 21 marzo 2011 a pagina 90). Ma vi sembra normale che il Municipio del più importante Comune del Cantone , malgrado queste “bacchettate”, continui imperterrito a porre ingiustificati ostacoli a chi raccoglie firme ? Io lo trovo un fatto gravissimo e anticostituzionale , aggravato dal fatto che, visti i precedenti, la “buona fede” non può essere concessa.
Per concludere vorrei ricordare ai referendisti luganesi che se inoltrano un ricorso al Consiglio di Stato, accompagnato dalla richiesta di misure provvisionali urgenti (in base ai modelli riportati nei miei summenzionati ricorsi) , otterranno una decisione provvisoria già nel giro di 3-4 giorni. Qualora la risposta fosse negativa e fosse accompagnata dalla richiesta di versare una tassa di giustizia, il movimento del Guastafeste è disposto ad assumersi il pagamento di suddetta tassa, a difesa di un diritto di tutti i cittadini del Cantone.
Inoltre vorrei ricordare loro che la richiesta di un’autorizzazione a raccogliere firme è necessaria solo quando vi è occupazione di suolo pubblico mediante la posa di una bancarella, ma la raccolta di firme senza bancarelle (perfino davanti ai seggi elettorali di un Comune e dunque a maggior ragione anche davanti a un ecocentro) è libera e non richiede alcuna autorizzazione, come del resto aveva confermato il Consiglio di Stato prendendo posizione su un mio ricorso presentato il 6 aprile 2011 contro la decisione del Municipio di Giubiasco (vedi pag. 96 del manuale) di impedirmi di raccogliere firme senza bancarelle davanti al seggio in occasione di un’elezione.
Fra l’altro la foto pubblicata sulla copertina del mio manuale mi ritrae proprio mentre in quell’occasione raccoglievo firme davanti al seggio elettorale di Giubiasco pubblicizzando il motivo della raccolta firme con dei cartelloni appesi addosso a me, in guisa di “uomo-sandwich” : a buon intenditor…
Cordiali saluti. Giorgio Ghiringhelli