Il Lugano chiamato a fare i tre punti, li ha conquistati contro la pochezza del Davos. Non che il Lugano abbia dimostrato una grande qualità di gioco, il secondo tempo per esempio è stato inguardabile. La posizione di classifica delle due compagini dimostra l’incapacità di costruire un gioco che sia degno di questo nome. Vittoria per 5:2, quel che contava oggi erano i tre punti per smuovere la classifica e cercare di uscire da questa mancanza di fiducia dei propri mezzi. Il Power Play del Lugano non funziona assolutamente. Il rientro di Klasen ha dato un po’ più di estro, ma si sapeva che dopo un infortunio difficilmente avrebbe tenuto il ritmo, ma encomiabile il suo impegno.
Domani sera si replica contro il Davos in casa dei grigionesi dove sarebbe d’obbligo fare altri tre punti per cercare di rilanciarsi.
In casa Biasca Rokets il peggio del peggio, con una sconfitta con disonore contro il Kloten. Quest’anno ancora vi sarà la garanzia del posto in serie cadetta, ma dalla prossima stagione qualcosa dovrà cambiare per evitare che il progetto vada in una bolla di sapone, cosa che da anni noi crediamo. Il massimo finanziatore di questo progetto è per il 51% l’Ambri Piotta, che di per suo continua a diminuire i budget per la sua prima squadra. Ci chiediamo, e dall’anno prossimo dovranno essere iniettati dei soldi per acquisto di giocatori veri e non i rincalzi di 4 squadre ticinesi, come faranno a trovare i soldi, visto che dopo 3 anni ad assistere le partita un manipolo di ca. 200 spettatori, che non garantiscono nessuna entrata importante dal profilo economico. Ci chiediamo pure, se ha senso avere un progetto così ambizioso quando non vi è seguito e non vi sono i soldi per un roaster degno di tale nome. Non dimentichiamo che il Kloten si trovava a 9 punti in classifica come il Biasca, dunque alla portata. Affondare per 8-1 non lascia spazio a nessuna interpretazione del caso.