Un Lugano chiamato alla prova del nove non ha fallito a Zugo e dopo le parole dure di Schedden sugli stranieri del Lugano che devono dare molto di più ecco la reazione con Filppula e Petterson in rete. La pista di Zugo è sicuramente una delle più ostiche per i bianconeri e non solo e essere sul 4:0 dopo 33 minuti è di certo un segno di raggiunta presunta maturità. Per il Lugano dunque una bella serata e la consapevolezza del proprio potenziale che per troppo tempo è stato latente o non è stato valorizzato da Fischer. Poi il solito blackout che rischia di mettere in dubbio il buon lavoro fatto dai bianconeri e nel terzo tempo lo Zugo a tre minuti dalla fine arriva sul 3 a 4. Solo un grandissimo Elvis tiene in gioco i bianconeri con parate straordinarie e sotto un tiro infuocato degli Zughesi che però non ce la fanno e il Lugano torna da Zugo ocn una vittoria meritata e altrettanto bella.
Per l’Ambri un successo sofferto più del lecito contro un’avversaria completamente allo sbando dopo che nelle ultime partite il Bienne ha subito un 6:0 e un 7:0. Tecnicamente l’Ambri molto più presente ma ha veramente faticato nei primi due tempi ad avere la meglio di un avversario debolissimo. Da tanti anni non succedeva che i leventinesi fossero in grado di vincere 3 partite di fila, segno che Kossmann ha dato una giusta impronta ai ragazzi che entrano in pista con maggiore consapevolezza dei propri mezzi. E negli ultimi 5 minuti un triller con un Ambri incapace di chiuderla definitivamente ma la pochezza del Bienne permette ai leventinesi di mantenere il vantaggio e vincere per 2:1 muovendo in maniera importante la sua classifica. Ora la riga è li e basta un altro guizzo per superarla.
Foto d’archivio