Il Film Festival Diritti Umani Lugano e la Fondazione Diritti Umani Lugano hanno organizzato, mercoledì 17 maggio a Lugano, una serata-evento offrendo ai propri sostenitori uno spettacolo di Moni Ovadia dal titolo “Senza confini, ebrei e zingari”.
Un’occasione d’incontro nel solco dei temi che stanno a cuore al Festival, alla Fondazione e ai numerosi sostenitori.
Giunto alla sua quarta edizione, che si terrà a Lugano dal 10 al 15 ottobre, il Film Festival Diritti Umani Lugano desidera esprimere la propria riconoscenza verso chi lo ha sostenuto nei suoi primi tre anni di vita, consentendone la crescita e l’affermazione nel panorama delle manifestazioni cinematografiche dedicate ai diritti umani.
Si tratta di un Festival nato per proporre dei film di qualità che sappiano emozionare e interrogare lo spettatore, proponendo delle vicende umane in cui emerge la prevaricazione dei diritti fondamentali della persona. Purtroppo i notiziari televisivi ci bombardano quotidianamente con le immagini delle immani tragedie umanitarie che, data la loro persistenza ed estensione, stimolano in noi una vile quanto umanissima reazione di difesa: l’indifferenza. Più sappiamo e più ci disinteressiamo, o ancor peggio, ci disimpegniamo rispetto a una nostra potenziale reazione di solidarietà nei confronti di chi è vittima di guerre, carestie, migrazioni e repressioni.
“I film, attraverso il linguaggio delle emozioni che solo l’immagine riesce a restituire narrando storie di cui sono protagonisti i perdenti del lato peggiore del nostro mondo, innescano una riflessione che nel nostro Festival – ricorda Roberto Pomari, presidente Film Festival Diritti Umani Lugano – trova un suo immediato riscontro nei dibattiti che tradizionalmente accompagnano ogni proiezione. Registi, attori e specialisti dialogano con il pubblico e contribuiscono a creare una sfera di consapevolezza, punto di partenza imprescindibile per definire ogni scelta d’impegno, sia essa individuale o collettiva. Con questo obiettivo, per la miglior riuscita del Festival, con i direttori (Olmo Giovannini e Antonio Prata) e le diverse Commissioni (Film, Forum, Scuole) stiamo lavorando per intessere il percorso che guiderà l’edizione 2017.”
Con lo spettacolo di Moni Ovadia e in attesa della sua quarta edizione, il Festival ha voluto offrire ai propri sostenitori e partner un’occasione d’incontro nel segno di quei valori umanitari che ci accomunano e che ci identificano.