Il comitato del consorzio allevamento bovino, caprino e ovino di Isone ha deciso all’unanimità nella sua riunione straordinaria di domenica sera di rinunciare a portare il bestiame minuto alla locale Fiera paesana durante la 25esima edizione del Pentathlon del boscaiolo, tenutasi il 19 settembre scorso. Seppure a malincuore, questa drastica decisione è stata ritenuta necessaria per dare un segnale forte a tutta la popolazione, i media e le autorità politiche, e mira a sensibilizzare tutti sulla problematica dei grandi predatori che da alcune settimane è molto sentita in Ticino. La situazione è difficile da gestire e si è molto aggravata recentemente con l’avvistamento di diversi lupi singoli, di una cucciolata in Val Morobbia e di un orso in Val Mesolcina. La preoccupazione di tutto il mondo agricolo è grande e gli allevatori hanno paura di dover rinunciare alla propria attività e a tutto quello che hanno fatto finora, inclusi dei grossi investimenti aziendali. A parte lo scarico anticipato di alcuni alpi avvenuto nei giorni scorsi, l’incertezza riguarda soprattutto il futuro, cioè già a partire dalla prossima stagione. Che fare quando l’inverno sarà finito e si dovranno riportare gli animali sui monti e sugli alpi? Nessuno vuole dei soldi per veder sbranati i propri animali e per sfamare i grandi predatori; tuttavia se nessuno farà niente, se la politica non si muoverà, questo sarà proprio lo scenario al quale gli allevatori di bestiame saranno confrontati.
Con questa azione, si è voluto far capire che più che difendere un animale in forte aumento, sarebbe opportuno difendere gli allevatori già in diminuzione. Il futuro e l’esistenza stessa dell’allevamento, un settore già molto complicato a causa della morfologia del territorio, del ricambio generazionale e dell’espansione incontrollata del bosco, sono a rischio e molti potrebbero dover chiudere a breve la propria azienda. Ciò si ripercuoterebbe negativamente anche sulla quantità e qualità dei prodotti indigeni, vero fiore all’occhiello del nostro cantone.
Questa misura non ha inciso in alcun modo con gli impegni del comitato e il lavoro è stato assicurato con impegno per l’ottima riuscita del Pentathlon del boscaiolo. La decisione presa voleva solamente dare un segnale forte di cosa verrà a mancare se si continuerà di questo passo senza fare niente di concreto. Nonostante gli sforzi profusi per sensibilizzare la popolazione si è constatato che la stessa è ancora distante dai problemi del mondo agricolo e non recepisce il suo reale disagio. Chiediamo pertanto al Dipartimento del Territorio ed agli addetti dell’Ufficio Caccia e Pesca di intervenire in maniera chiara e puntuale, e prestando maggior attenzione alla problematica impegnandosi per risolvere questo pesante problema.