Maretta è dire poco. I socialisti in Ticino si sono spaccati, non tanto per posizioni ideologiche ma per i soliti personalismi e ruggini vecchie. Dal dottore chic imborghesito che non ha ancora digerito la mancata elezione in parlamento, alla fazione del Consigliere di Stato che non le manda a dire all’altro gruppo. Insomma si aspettava la goccia che facesse traboccare il vaso. Eccola con il compromesso accettato da quasi tutti in parlamento, compreso i socialisti che però non mantengono la parola data. Il compromesso, vantaggio ficale ai ricchissimi a fronte di sostegni importanti alle famiglie, in assemblea i socialisti si rompono e sosterranno il referendum contro questa decisione Il partito che per antonomasia dovrebbe essere vicino alla gente e alla socialità rischia con questo suo atteggiamendo di non rispetto della parola data, di far saltare anche le misure sociali importanti a favore delle famiglie. Peccato, un’occasione persa a favore della gente, sempre ammesso che il referendum passi!