Possiamo dare tutte le stacchettate a destra e a manca, possiamo accusare i direttori degli enti turistici locali in Ticino, possiamo dire che i ristoratori non accolgono come il faut il turista, possiamo insomma guardare al passato e gettare veleno su tutto, e probabilmente faremmo anche centro in taluni casi. Ma questo approccio non risolverebbe nulla e sortirebbe solo negatività peggiorando la situazione. E’ un sistema di approcciarsi che va assolutamente cambiato. Smettiamola di volerci appoggiare ad enti locali del turismo che non hanno mezzi ne idee e non danno alcun supporto economico o fantasioso. Teniamoli come logistica e facciamoli intervenire il meno possibile, per evitare che facciano danni. Oppure coinvolgiamoli come anello conclusivo di una catena di creatività che deve finalmente partire dai privati. E certo, sono i privati che con il loro amore territoriale, devono trovare eventi e soluzioni per partorire soluzioni interessanti ed innovative che permettano l’affluire di gente. Poi si dovranno coinvolgere gli enti, le città le fondazioni e quanto di più si voglia, chiedendo loro la logistica, il marketing (esecuzione di un marketing studiato dai promotori privati) e dando il supporto come uffici di comunicazione tra i promotori di eventi e il turista/visitatore. Notasi che turista non significa solo straniero, ma significa anche il residente. Facciamo una lista bianca, non più una lista nera, dove segnaleremo i locali, le strutture e via dicendo che svolgono il compito di hospitaly come Dio comanda. E’ proprio un approccio differente, sparare sul pianista non serve a nulla, intanto abbiamo visto che da venti anni le cose non funzionano, ma i cambiamenti strutturali negli enti non avvengono. Allora non gettiamo le nostre energie positivi in attacchi purtroppo inutili, ma coinvolgiamo il positivo e il propositivo per stravolgere e virare la freccia del turismo sul positivo. Segnalando le cose positive e propositive, riusciremo forse a far riflettere chi non sarà citato, stimolandolo a voler far parte della lista bianca. Ma devono essere i privati ad assumersi questo onere, proprio per stimolare il mondo economico e turistico a prendere conoscenza e a dover reagire. Attaccando troveremmo solo muri e ostacoli che peggioreranno i rapporti interpersonali con conseguenze nefaste per il turismo. Che diamine; siamo il più bel Cantone della Svizzera e non capiamo che è il tempo di finirla di delegare a funzionari non coinvolti la promozione del nostro territorio. Vogliamo prendere noi privati per mano questo nostro magnifico cantone e dare una strigliata sonoro dimostrando che il positivo e il propositivo hanno la meglio su diatribe ataviche regionali che assolutamente non sono più di attualità e non devono neppure esistere. Iniziamo a far tremare la cadrega a qualche direttuncolo locale e vedrete che si alleeranno subito al mondo privato cambiando anche loro l’approccio al turismo; basta staticità e solo dinamismo positivo.
RITORNIAMO AI NOSTRI VALORI DI TRADIZIONE, SEMPLICITÀ E SPONTANEITÀ SMETTENDOLA DI SCOPPIAZZARE GLI ALTRI. METTENDOCI IL CUORE RIUSCIREMO A FAR AMARE ANCHE AI NOSTRI TURISTI QUESTO FAZZOLETTO STRAORDINARIO DI BELLEZZA E DI ECCELLENZA.
(ETC/rb)