Dopo le bravate del tipo “mandiamo gli over 65 in letargo” e quelle per sfiaccare i NoVax, i soliti buoni a nulla sono passati al catastrofismo energetico ostentamente sottolineato con “studi” provenienti dal Paese dei balocchi o dalla lontana America. L’isteria in corso fa presumere che coloro che non hanno ancora l’auto elettrica, il fotovoltaico sul e gli ucraini sotto il tetto andranno presto incontro a tempi grami. Ma le uova nel paniere di mezzo mondo le ha però definitivamente rotte l’inquilino del Cremlino il quale, grazie alle deficenti “sanzioni” inflitte dall’UE e l’incoscente copia e incolla del “nostro” Consiglio federale sta attualmente incassando di più vendendo di meno. Il logico boomerang arrivato a giro di posta da Mosca non mette di certo in difficoltà né colui che si fa regolarmente portare a Lugano con il jet a batteria governativo, né il “pilota da strapazzo” friburghese incapace con il suo Cessna a pellet di seguire la freccia del GPS e tantomeno la duttile ministra che appena può (ab-)usa il Filmfestival per maltrattare gli ze…ei dei presenti, ma grava principalmente sulle tasche dei comuni mortali che tirando la cinghia ne dovranno per forza pagarne le ragazzate. Per paura di dover passare il prossimo inverno al freddo la popolazione invece della carta igenica ha iniziato a rifornirsi di stufette elettriche. Recente notizia sui media d’oltralpe: i 7 artefici bernesi sono già in procinto di partorire il divieto di usarle. Quanto prima dimostra come la classe politique elvetica ce l’ha purtroppo fatta a mettere insieme il peggior Consiglio federale dai tempi di Stefano Franscini e questo con salari e spese annuali di ben 484’581.- franchi … a testa!
Flavio Laffranchi, Losone