Un viaggio musicale caleidoscopico che va dal punk al post-punk, dal trip hop anni ’90 al pop contemporaneo, fra tematiche profonde e introspettive, da sempre vicine all’interesse dell’artista.
“Canzoni indigeste”, titolo dell’Ep d’esordio di GiusiPre, riflette l’esigenza dell’autrice di fare i conti con argomenti e pensieri tutt’altro che piacevoli, per assimilarli, rielaborarli e finalmente ripartire.
I brani sono costruiti su temi da sempre cari all’artista: in “Sisifo”, ci si confronta col tema dell’Assurdo, ispirato dalla riflessione di Albert Camus; “Monade” riflette e impatta la necessità di una mente aperta e predisposta a cogliere gli aspetti della realtà ed evitare odio ed isolamento; e ancora “L’uomo è ciò che mangia”, con la celebre frase feuerbachiana, richiama l’attenzione sulla realtà fisiologica per comprendere appieno il nostro essere esseri umani. “Caos contemporaneo” e “Ci pensa il vento”, seppur con due stili completamente diversi, parlano invece di temi intimi, quali rimorsi, rimpianti e decisioni importanti che investono la sfera della memoria (in “Caos contemporaneo” i temi vengono sviluppati cavalcando l’ironia, in “Ci pensa il vento” al contrario la malinconia regna sovrana).
L’EP è un viaggio tra le passioni musicali dell’autrice: si spazia dalle suggestioni anni ’80 al punk e al post-punk, fino a toccare il trip hop anni ’90, misurando e rielaborando il tutto con uno spruzzo di contemporaneità. Il progetto autoprodotto ha visto la collaborazione, per la composizione e gli arrangiamenti, del polistrumentista Daniele Giuili e del produttore e fonico Nicola D’Amati, con registrazione e post-produzione presso il Merlo Studio di Roma (2020). La masterizzazione è di Eugenio Vatta.