Il 23 marzo il Gran Consiglio ticinese aveva approvato la nuova Legge sugli orari di apertura dei negozi con 53 voti favorevoli, 21 contrari e 6 astenuti; legge che prevede il prolungamento delle aperture sino alle 19 in settimana e sino alle 18.30 il sabato. Lo schieramento politico a favore era composto da PLR, PPD, UDC e Lega dei Ticinesi, quello contrario da PS, Verdi e MpS. La modifica era vincolata alla sottoscrizione di un contratto collettivo nel settore. Ma contro questa innovazione era stato lanciato un referendum da parte del sindacato UNIA sostenuto dalla sinistra. Ebbene, le firme raccolte contro l’apertura prolungata dei negozi sono state quasi 10mila, ciò che avrà la conseguenza di far esprimere nuovamente il popolo su questo dossier.
GastroTicino, favorevole all’apertura prolungata, constata, comunque, che sia positivo il fatto che il popolo si esprima, con la convinzione che questa volta si terrà conto delle motivazioni che spingono a sostenere la nuova legge. Il presidente Massimo Suter, sottolinea infatti che per il settore turistico – e quindi ristorazione compresa – i nuovi orari non potranno che avere benefiche ricadute, invogliando i residenti e i turisti a frequentare di più i negozi e quindi, di riflesso, anche gli esercizi pubblici. Soprattutto nei centri urbani, avere i negozi aperti contribuirà a tenere in città la clientela, senza che questa si sposti solo nei grandi centri commerciali in periferia. Con i negozi chiusi i centri delle città si svuotano e anche gli esercizi pubblici hanno conseguenze negative.
A chi teme per la tutela dei lavoratori, si ricorda che il contratto collettivo consentirà di evitare problemi. D’altra parte sono anni che la ristorazione, soggetta a orari del tutto particolari, ha un contratto collettivo nazionale che disciplina l’impiego dei lavoratori.
Dopo quanto precede GastroTicino invita i Ticinesi a sostenere con forza la nuova legge sul prolungamento degli orari di apertura dei negozi. In un momento di crisi profonda, sarà uno strumento che aiuterà tutto il settore turistico.