Gentile lettrice, egregio lettore,
ieri il Consiglio federale ha reintrodotto divieto di erogazione dei corsi in presenza per la formazione continua con effetto dal 2 novembre. Il divieto non si applica alle “attività didattiche che sono una componente indispensabile di un corso di formazione e per lo svolgimento delle quali è richiesta la presenza sul posto”.
Sebbene sussistano ancora molte incertezze sull’interpretazione dell’eccezione, la disposizione del Consiglio federale è chiara: le attività di formazione continua devono essere svolte online fino a nuovo avviso.
Un nuovo lockdown per la formazione continua è un colpo estremamente duro per il settore. L’indagine sugli enti di formazione condotta dalla FSEA in estate ha mostrato che il settore prevede un calo del fatturato di quasi il 30% entro il 2020 e le perdite saranno ora ancora maggiori in vista della reintroduzione del divieto.
La FSEA lavorerà alacremente con la Confederazione per garantire che le conseguenze economiche per il settore della formazione continua siano mitigate. Ciò comprende l’assistenza diretta agli enti di formazione continua, la ripresa immediata dell’indennità di perdita di guadagno per i lavoratori indipendenti nel settore della formazione continua e misure per promuovere la partecipazione alla formazione continua.
Ancora una volta, gli attori della formazione continua si trovano ad affrontare l’enorme sfida di passare all’insegnamento online nel più breve tempo possibile. Negli ultimi mesi, molti enti di formazione e i formatori hanno dimostrato di essere in grado di effettuare questa transizione. Da parte dei partecipanti vi è anche un alto livello di accettazione. Questo dà motivo di sperare in questi tempi difficili. La FSEA farà tutto ciò che è in suo potere per continuare a sostenere attivamente coloro che sono coinvolti nella formazione continua.
Bernhard Grämiger,
direttore FSEA