Ogni anno il Festival si mostra sempre più di elevato livello, raccogliendo riconoscimenti ovunque. Occasione unica per mostrare le eccellenze del locarnese, ma non solo, dove quest’anno gli artigiani ticinesi hanno contribuito a ravvivare la Rotonda. Alcuni nei sui prezzi applicati e su come alcuni ristoratori se ne approfittano di quest’occasione, per aumentare i prezzi senza una vera giustificazione. Questo è il gioco del turismo che però potrebbe, e lo fa eccome, avere effetto boomerang. In un ristorante alle 11 della mattina, alla richiesta di avere un toast è stato risposto che non avevano più prosciutto cotto., tanto per. Se tutto è andato in positivo, con un’affluenza record, considerando come anche la meteo non abbia giocato a favore, ogni anno la caduta di stile di un presdente che rovina tutto il suo sapere operare con le solite uscite o trovate che non hanno nulla a che vedere con il Festival e che hanno prestato una spalla ai politici in odore di elezione. Noi non entriamo nel merito sulla faccenda Polanski si o Polanski no, ma sul fatto che questa checca abbia dato modo ai vari politici di intervenire, chi contro e chi a favore, solo perché, e questa è la nostra intima convinzione, magari voluta e richiesta dai politici alla presidenza del Festival, in periodo di elezioni è una vetrina fantastica per mettersi in mostra. Così ogni giorno abbiamo dovuto sentire le solite ”pappine” dei favorevoli e dei contrari, quando poi lo stesso Polanki, magari anche lui prestatosi a questo gioco, ha deciso che era meglio non venire a Locarno, dimostrando almeno quel poco di dignità che gli è rimasto. Dunque una nota di demerito ai politici intervenuti in questa polemica, che hanno minato, o tentato di farlo, magari perché non primattori e dunque occasione unica per entrare nel mondo della visibilità dalla porta secondaria. A noi dispiace vedere come un Festival di ottima qualità, a detta degli esperti, scivoli sempre ed ogni anno, su un tema scottante, voluto magari dalla presidenza, per cercare di essere ogni giorno sulle pagine anche della cronaca e non solo della cultura. Questi sistemi e stratagemmi non fanno onore a chi organizza una manifestazione unica ed importantissima per la regione e per tutto il Cantone, dando visibilità al mondo esterno di una Svizzera capace e ad altissimo livello anche nella cultura. Peccato ! Speriamo di non dover più assistere a questi siparietti, che disturbano, e non poco, chi del Festival vuole assaporare e gustare le proiezioni, molte prime mondiali, di valore eccellente. Possibile che non si trovi una persona in età non pensionabile per timonare questo Festival pensando solo alla cultura e al turismo e non cercando di miscelarsi nel mondo politico, che in Ticino, se proprio non rovina tutto, ma ci mette del suo per tentare di rovinare la più bellae conosciuta manifestazione del nostro cantone a livello internazionale. All’anno prossimo nella speranza che certe cadute di stile non siano la regola. (ETC/RB)
Nella foto: le nostre due giornaliste accreditate, Monica Mazzei e Maria Elena Agustoni, che di giorno in giorno ci hanno permesso di vivere due settimane al Festival. Un grazie da parte nostra per il lavoro svolto.