MAURIZIO GALIMBERTI MOSTRA PERSONALE “LA FORMA DELL’IMMAGINE” A ASCONA FINO AL 31 GENNAIO 2023
MAURIZIO GALIMBERTI MOSTRA PERSONALE “LA FORMA DELL’IMMAGINE”
FONDAZIONE MAJID – VIA BORGO N7 ASCONA
L’ESPOSIZIONE SARÀ VISITABILE FINO 31 GENNAIO 2023
Maestro Maurizio Galimberti, tra gli artisti più prestigiosi e rappresentativi nel mondo della fotografia. La sua attività artistica è apprezzata e conosciuta in tutto il mondo. Quella professata da Maurizio è un’arte fotografica che sfida i pregiudizi formali e sfonda lo spesso muro della razionalità. Attraverso la sua gestualità progettuale, invenzioni tecniche, ready made dadaisti e manipolazioni interpretative si svincolano dalla mera descrizione del reale, diventando metafora sentimentale. Sotto la pelle surreale e avanguardista delle fotografie di Maurizio Galimberti si nasconde un’urgenza, in molti casi dolorosa, altre volte più leggera, fino ad assomigliare a quel sentimento di chi, per sentirsi vivo, esprime con forza il bisogno di raccontarsi. Non tanto per conquistare il favore della collettività, né per suscitare una sua sincera compassione, ma per riconoscersi nell’altro; un altro inteso come essere sconosciuto, fuori da noi, con il quale intessere i filamenti di una connessione intima e individuale. È una rincorsa ossessiva che esplode in mille contraddizioni, voli, inciampi, cadute e risalite. Paure, provocazioni, invenzioni e tanta commozione. Le sue immagini sono odi all’ideologia vitale, dei contenitori accoglienti che abbracciano tutte le emozioni raccolte nel corso della sua storia personale. Il suo vocabolario fotografico è costellato di parole destrutturate e poi ricostruite sulla poesia del tempo sospeso. Maurizio fotografa paesaggi interiori, ritratti aggrovigliati sulla drammaticità collettiva e mani che stringono il petto dell’esistenza umana. I mosaici trasformati in ritratti all’eclettica Angelica Huston oppure all’elegantissima Barbara Bouchet compongono una narrazione straniante ma allo stesso tempo imbevuta di rassicurazioni materne. È focalizzandosi sull’animo del soggetto che ci invita a intraprendere la strada dell’ambiguità, del dubbio amletico e dell’incertezza riuscendo a liberarci dal giogo invischiante delle leggi morali. Maurizio apre le porte di una bellezza rivoluzionaria, personale e non imposta, democratica e non totalitaria. Con un linguaggio espressivo, sintetizzato dal termine di sua invenzione «Instant Artist», il suo talento si afferma come un’idea dal sapore utopico che ognuno di noi può collegare a sé stesso, in chiave immaginaria, con la medesima arbitrarietà di un gioco a incastri multipli in cui tutti possono progettare la propria strada. Dal cubismo dei panorami urbani a Polaroid di grande formato immerse nel loro fluido di primordiale autenticità, ciascuna digressione narrativa gli consente di gettare le fondamenta di un nuovo mondo e disegnarne una complessa mappa concettuale incentrata sull’interiorità. Quella professata da Maurizio è un’arte fotografica che sfida i pregiudizi formali e sfonda lo spesso muro della razionalità. Attraverso la sua gestualità progettuale, invenzioni tecniche, ready made dadaisti e manipolazioni interpretative si svincolano dalla mera descrizione del reale, diventando metafora sentimentale. Pertanto, Maurizio Galimberti sembra farsi carico della fragilità umana, ne ascolta il grido dolente assimilandone ogni sfumatura come guidato dalla silenziosa consapevolezza di poterci offrire un’alternativa artificiosa e romanticamente valida alla sofferenza. Fondazione Majid Via Borgo N7 Ascona
E-mail: info@foundationmajid.com