Si dividono le strade delle ticinesi, con obiettivi diversi, ma entrambi importanti. Parliamo subito del Lugano, falcidiato dei suoi ottimi giocatori da un gioco estremamente duro dei davosiani, che meriterebbero sanzioni severe e non far finta di niente. Il Lugano, grazie al suo allenatore, ha dato un grande messaggio di presenza sia al Davos che a tutte quelle squadre che lo incontreranno: 5:0 alla Resega sul Davos imbambolato ed incredulo dalla voglia di fare dei bianconeri che hanno reagito alla violenza inaudita del Davos e anche al riposo deciso da Ireland, a titolo preventivo, dei vari Klasen, Lapierre ed Elvis. L’avversaria dei quarti di Play-off si chiama Friborgo, che un calcolo in pista durante la partita, ha preferito vincere sul Losanna ed affrontare il Lugano anziché lo Zurigo. Calcolo sbagliato comunque vada, perché delle otto squadre che hanno raggiunto i Play-off, tutte e ripetiamo tutte, meritano il massimo rispetto.
Che poi il Lugano ha i mezzi per far bene quello è risaputo, ma guai pensare che l’ostacolo Friborgo sia battibile. Tutti, in particolar maniera nella situazione delicata in cui si trova il Lugano, vedi infermeria, sono ostacoli duri, perché con i Play-off inizia un nuovo campionato, quello che conta, quello che interessa. Il Lugano può oggettivamente farcela, ma nessun blocco di corrente, perché si potrebbe pagare caro. Dal Lugano ci aspettiamo l’impegno massimo, e sappiamo che quando si impegnano al massimo e magari la Dea bendata ci mette una manina, questo Lugano può arrivare fino in fondo…. Lasciamoci sorprendere e tifiamo Lugano per riportare, e sarebbe ora, il Titolo al sud del Ticino.
Sul fronte Ambri dal profilo sportivo le cose dovrebbero essersi assestate. La cura Ceresa stà dando i suoi frutti e il gioco che si vede ultimamente è bello, fluttuante e vincente, anche se qualche elemento pecca ancora di inesperienza, giovani e altri invece a volte ritornano in dinamiche inguardabili. Questo Ambri meritava di più come punteggio, di certo non è da meno rispetto Losanna e Langnau, ma tante uscite a vuoto, a volte per non aver rispettato le consegne, lo hanno messo in questa spiacevole situazione. Ripetiamo, 6 punti sul Losanna nel torneino dei Play-out sono recuperabilissimi, per cui l’obiettivo leventinese sarebbe, deve essere, finire al 10 posto per la pace di tutti e via in vacanza pensando alla prossima stagione. E’ stato bellissimo ed emozionante vedere Stucki rimettere i pattini dopo 6 mesi, un ragazzo semplice, forte che sprizza simpatia da ogni poro. Si è sentita la mancanza di questo talentuoso giovane, eccome, ma ci auguriamo che si riprenda completamente e torni ad essere quello che era, con la consapevolezza di una dura esperienza come questa che sicuramente lo avrà forgiato ancora di più come uomo prima e come giocatore poi. Detto delle questioni prettamente sportive ad Ambri vi sono molti problemi da risolvere: un deficit di stagione ancora alto (presumiamo) e la nuova Valascia, che sebbene riceva le pacche di tutti, chi doveva firmare milioni di investimento per simpatia, le banche, forse hanno fatto qualche calcolino e non tutto sembra come ci è stato presentato. L’impressione nostra, ma di molti e forse proprio anche di questi investitori è che economicamente l’operazione non stà molto in piedi, anche perché ci si trova in una regione difficile, dove investire soldi a frotte e magari il ritorno non è come ci è stato descritto. Alla prima presentazione della nuova Valascia a Quinto, chi parlava diceva di scuole di sport dalla Russia, di due piste, di eventi importanti e via dicendo… sforando anche i 60 milioni di investimenti. Addirittura, se l’investimento è enorme e potrebbe anche starci per assurdo, i costi di gestione era stato detto che un terzo sarebbero stati coperti dalla squadra e entrate collaterali come Food e oggettistica e abbonamenti mentre i 2/3 verrebbero coperti da grandi eventi!. Va bene essere entusiasti, ma alle barzellette nessuno ci crede più e tanto meno ai miracoli. Troppi progetti in questa conca, neanche in ambito sportivo sono naufragati ancora prima di prendere forma sulla carta: sanatorio, rose europee, pista di ghiaccio lunga 4 km e tanto altro. Un progetto serio puô essere fattibile se cammina da solo, con i giusti supporti del pubblico, ponderati e non spropositati, anche perché, per chi ci vive in questa regione sa che i problemi economici sono molteplici, e non sarà la pista a risolverli, e magari a diventare un altro esempio di cattivo investimento. L’Ambri è connotato con la Valascia, ma bisognerà poi fare di conto con la realtà delle cose; due piste importanti nella regione sono state costruite: Biasca e ad oggi Faido. Perché non si è voluto cercare in quest’ottica di razionalizzazione economica, magari trovare soluzioni in questi ambiti. Sarebbero costati meno, forse, ma inglobati in realtà diverse e moderne ma sempre molto legate alla Leventina e alla squadra del cuore. Facile la fanno certi tifosi che pensano che l’Ambria abbia la mano protettrice di Dio e che deve restare ad Ambri, che ci mettano loro i soldi, perché la dirigenza stà già facendo i salti mortali per tenere in piedi il Club, piccolo miracolo Svizzero se non Europeo, per cercare finanziamenti per la nuova pista e per tante altre cose. Certo stanno facendo oltre e di più, ma quando ci si deve chinare sui conti, magari altre soluzioni potevano essere considerate, più comode, con finanziamenti certi e anche più realistiche. Staremo a vedere, arriveranno i dirigenti a trovare le soluzioni, ma sarà un’operazione delicata e complicata, per poi sperare che dal profilo sportivo sia la conseguenza di questi investimenti. Intanto sappiamo tutti che l’Ambri è nel cuore di molti e che il fenomeno Ambri di certo aiuta a veicolare il nome di una regione. Forse magari anche si dovrebbe fare di più per veicolare questa regione e l’Ambri non è l’unico tassello ma uno dei tanti che se combinato nel puzzle giusto potrebbe avere vita lunga. Ma uniti, e qui forse ci si trova in difetto, si potrebbe inglobare questo Club in una realtà conseguente di belle iniziative diverse le une dalle altre ma che rendono compatta la regione delle 3 Valli, perché bisogna essere anche molto onesti intellettualmente: queste mega strutture hanno un senso se ragionate in un contesto più ampio di un semplice paese o di una valle.
Intanto tifiamo tutti che anche quest’anno l’Ambri si salva e l’anno prossimo sarà ancora la squadra di montagna inserita tra le grandi della Nazione.
(ETC/rb)
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