Doveva essere la partita del riscatto, anche Tami lo aveva dichiarato, ma invece del riscatto, in una domenica calda si è assistito ad una partita dai bassissimi contenuti dove il GC cinico ha concretizzato 3 delle 4 occasioni da gol. Il Lugano che ha fatto gioco, è stato colpito da un rigore nel primo tempo e poi nel momento in cui stava tentando una reazione. I volti del presidente e dell’allenatore Tami lasciano trasparire preoccupazione. Un rigore chiaro contro il Lugano e un rigore non fischiato contro il GC. Ora bisognerebbe intervenire sul mentale, in primis sull’allenatore incapace di gestire un gruppo di giocatori che necessiterebbero una guida sicura e non un allenatore che dichiara di non essere preoccupato … Intanto il Lugano in crisi mentale, di gioco e di risultato, affronterà l’inutile Coppa Europea, che causerà nuove delusione, costi enormi e stanchezza mentale al di fuori dell’unico obbiettivo che il Lugano deve avere: salvarsi!
Le dichiarazioni del capitano Sabatini non sono degne di uno sportivo e lo scusiamo solo per l’emozione del momento: non si può accusare gli arbitri di una situazione negativa in classifica del club. Che poi dica che i giocatori del Lugano si impegnano, ci stà tutta, ma presuppone nel suo discorso che gli arbitri giocano con il Lugano, e qui non possiamo concordare. Una squadra forte vince sempre e comunque!