Nell’ambito della protezione dell’adulto, l’assunzione dei mandati di curatela assegnati dall’Autorità Regionale di Protezione (ARP) viene garantita anzitutto dai curatori ufficiali dell’Ufficio dell’aiuto e della protezione (UAP), dai curatori professionisti e dai curatori pri – vati. Da quanto ci risulta, i curatori operanti presso l’UAP sono al momento ripartiti nel modo seguente: tre unità di lavoro a tempo pieno nella regione del Bellinzonese e Valli; due a tempo pieno e una all’80% in quella del Locarnese e Valli; due a tempo pieno, una al 90% e due all’80% in quella del Luganese; due a tempo pieno in quella del Mendrisiotto.
Da più parti ormai si lamenta una carenza di curatori ufficiali e, più in generale, di curatori professionisti capaci di gestire con la dovuta prossimità e competenza il costante aumento della casistica soprattutto più complessa. Questo problema, che affonda le radici in una sproporzione eccessiva tra i curatori disponibili e i mandati assunti, comporta in definitiva uno scadimento della qualità della presa a carico e una crescente pressione sulle condi – zioni d’impiego degli operatori. In questo senso, non mancano le testimonianze che atte-stano una disponibilità insufficiente degli stessi curatori dell’UAP, i quali si trovano sempre più oberati dal lavoro e con un minore tempo da dedicare alle persone seguite.
Nell’ottica di destinare al settore delle curatele le risorse necessarie affinché possa svolge-re al meglio i suoi compiti, un aumento del numero dei curatori ufficiali dell’UAP appare quindi ampiamente giustificato e imprescindibile. Un potenziamento del servizio risulta tan – to più urgente se consideriamo che, a causa delle pesanti ripercussioni dell’emergenza sa-nitaria, le situazioni di precarietà delle persone più in difficoltà sono andate col tempo ad aggravarsi. La misura andrebbe inoltre incontro al bisogno dei Comuni, i quali sono tenuti a garantire tra l’altro un numero adeguato di curatori professionisti (art. 15 cpv. 2 LPMA). Grazie alla loro formazione e al loro supporto amministrativo, i curatori ufficiali possono as-sumere infatti un ampio numero di mandati, altrimenti a carico dei diversi curatori attivi a li-vello comunale.
In conclusione, si propone di incrementare le uscite del settore curatele e tutele (posizione 226) da fr. 2’564’700.- a fr. 2’844’700.- (+ fr. 280’000.-). Questa spesa (com-presa di oneri sociali e spese diverse) corrisponde indicativamente a quattro unità di lavoro supplementari (curatori UAP – classe di stipendio 7), per una percentuale lavorativa pari al 320% che si potrà ripartire in funzione delle esigenze nelle quattro regioni dove opera il servizio (ad es. quattro figure all’80%). Secondo i parametri UAP, è possibile affermare che un tale investimento potrebbe garantire l’assunzione di almeno 160 ulteriori mandati.
Massimiliano Ay e Lea Ferrari
Partito Comunista