E’ vero che perdere le prime sei partite del nuovo campionato non è una bella entrata in materia. E’ vero che l’allenatore in simile condizione inizia a sentire il fiato della dirigenza al collo. E’ vero che dopo sei partite perse la fiducia viene un attimino a mancare e i giocatori quando tirano non sono convinti e magari il disco esce di due centimetri. E’ vero tutto questo che la squadra quest’anno è leggermente più rinforzata. Tutto vero ma allora come mai si grida al lupo. Bisogna sapere che dietro una squadra di hockey nel nostro caso, vi sono interessi ben diversi dal semplice risultato sportivo. Ma allora cosa succede. Come mai tutti sono delusi. Ci stà la delusione, ma più alta è l’aspettativa più grande è la delusione se i risultati non collimano con le paventate aspettative. Ecco allora il perché si barcolla e i tifosi sono delusi. A inizio stagione, durante le varie conferenze stampe indette e in particolare quella ai media e agli sponsor che si è svolta a Locarno, la presidenza tuonava con nuovi baffetti e sorriso convinto che quest’anno la squadra sarebbe stata la più forte degli ultimi dieci anni e la questione dei Play-off era acquisita e addirittura l’allenatore faceva eco che questa squadra sarebbe stata almeno da semi finale.
Le abbiamo sentite con le nostre orecchie queste dichiarazioni. Addirittura si elogiava il grande lavoro dell’ex Bianconero Ivano Zanatta che aveva fatto una campagna acquisti straordinaria in relazione ai mezzi finanziari a disposizione, si parla di un -10% del budjet rispetto la passata stagione.
Tutto questo aveva un’unica finalità, fine e diabolica al tempo stesso. Eccitare la tifoseria, magari scettica visto le passate stagioni, e invogliare a comperare la tessera, chiamasi campagna abbonamenti, un pochettino statica. Ecco allora che basta alzare l’asticella delle aspettative, prima dell’inizio del campionato, per incrementare le entrate.
Dopo aver agitato ed entusiasmato in maniera esponenziale e pericolosamente la tifoseria, chiaro che dopo le prime sei partite ti ritrovi ai piedi della scala senza nessuna vittoria, dalla base ci si pone parecchie domande, e si inizia a panicare chiedendo la testa di quello o quell’altro personaggio.
Noi siamo certi che questa squadra non è così “brocca” come la classifica oggi ci racconta, siamo convinti che il gioco e i giocatori esistono devono solo sbloccarsi e questo Ambri, se non proprio da semi-finale o da titolo è una squadra che potrà raggiungere senza troppo affanno i Play-off e poi inizierà un’altra storia.
Ma è la dirigenza che dovrebbe sapere che fomentare false aspettative, se poi la fortuna non sostiene i risultati del club, si rischia di fare boomerang, anche perché i tifosi poco capiscono di tecnica e di giustificazioni palusibili loro si sentono ingannati: ma come ci avete detto che avevamo la migliore squadra degli ultimi anni e dopo sei partite siamo tornati ai livelli dell’era Laporte. Forse qui stà il torto e non nell’allenatore o nei giocatori che seppur bravi non sono certo dei fenomeni! Ma nella prime partite, l’Ambri ha perso all’OT, facendo gioco pari allo Zurigo, al Davos e al Berna, poi un po’ si è scomposto contro Lugano, Ginevra per poi perdere la trabisonda a Bienne. Ma nulla è perso ci mancherebbe, l’Ambri con l’affetto dei suoi tifosi può e deve risalire la china sul ghiaccio e alle parole di una dirigenza che le usa in maniera spericolata, ci si aspettano i fatti sul ghiaccio, vittorie e punti. (ETC/rb)