Chi oggi passeggia lungo le sponde del lago dei Quattro Cantoni, del lago di Costanza o del lago di Brienz, non può intuire che sotto il luccicante specchio d’acqua nuotano dei pesci che stanno patendo la fame. Dalla fine degli anni ’70, ai laghi in passato resi eutrofici dai fosfati è stato imposto un rigoroso programma di depurazione. Il fosforo, nutriente importante per la vita e presente in modo naturale in ogni ambiente acquatico, manca oggigiorno in molti laghi svizzeri quasi completamente, cosa che ha gravi conseguenze per le popolazioni ittiche.
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La situazione dei fatti è inequivocabile: se il contenuto di fosfati di un lago cala sotto i 10 mg/m3, allora le catture diminuiscono molto rapidamente. Né la protezione delle acque, né l’erogazione di acqua potabile o i bagnanti necessitano di un contenuto di fosfati ancora più i documenti storici si riportava della grande pescosità dei laghi svizzeri, pescosità che oggi non basso di questi 10 mg/m3.
I pescatori professionisti, la cui esistenza è minacciata, rivendicano una discussione aperta sullo sfruttamento futuro della risorsa “pesce” nei nostri laghi. Se non dovesse cambiare niente nell’attuale messa in pratica della protezione delle acque, allora in pochi anni la maggior parte dei laghi prealpini diverranno ultra-oligotrofi.
Neesiste più. Questo a causa del fatto che non esistono più i piccoli ma continui apporti di fosforo forniti dalle rive naturali dolci, dalle zone di delta lunghe chilometri e dalle zone di espansione di piena periodicamente inondate. Che scenario desolante sarebbe, se sulle tavole del castello d’acqua Svizzera non venissero più serviti pesci indigeni selvatici.
Per superare la scarsità di nutrienti dei laghi svizzeri, la Federazione Svizzera dei Pescatori Professionisti propone una strategia basata sulle conoscenze in materia. Con il dossier “Acqua pulita – Nutrienti sufficienti per i pesci – Mantenimento della pesca professionale” e un “Piano in 10 punti” si offre una concreta via risolutiva.
Le richieste più importanti sono: Per ristabilire il naturale e continuo apporto di fosforo durante l’estate, è richiesto un rapido cambio di mentalità. Per le stazioni di depurazione, che riversano nei laghi le acque reflue trattate, deve valere:
– L’eliminazione del fosforo dell’80% è sufficiente per garantire la protezione delle acque. La pratica odierna che vede un aumento (sovvenzionato) della capacità di depurazione a quasi il 100% è negativa per gli organismi di cui si cibano i pesci. La riduzione della capacità di depurazione risparmierebbe inoltre l’impiego di prodotti per la precipitazione dei fosfati che sono fortemente carichi di metalli pesanti e di altre sostanze nocive.
– Immissione delle acque di scarico depurate nello strato prossimo alla superficie, dove il fosforo è necessario come sostanza naturale e nutritiva.
– Avvio immediato di una fase pilota per due o tre laghi (lago di Costanza e lago dei Quattro Cantoni, eventualmente lago di Brienz).
Anche il Parlamento appoggia le richieste dei pescatori professionisti. Il Consiglio nazionale ha stabilito a grande maggioranza (contro la proposta del Consiglio federale), che la Confederazione debba presentare “un’analisi ecologica e socio-economico”.
In questo modo, potrà prendere il via la discussione da tempo richiesta dai pescatori professionisti riguardo allo stato desiderato per i nostri laghi. I criteri ecologici dovranno essere alla base di questo stato desiderato, e non le possibilità tecniche degli impianti di depurazione.